ROMA – Carlo Braidich, grande vecchio della famiglia e patriarca del popolo Rom, è morto a 84 anni. Per il funerale a Trebaseleghe (Padova) sono arrivate centinaia di persone provenienti da tutt’Europa e anche da molti paesi extraeuropei. Ironici e agguerriti i commenti alla notizia da parte dei lettori del Mattino di Padova. “Metto l’allarme stanotte”. “Facciamo Santo”. “Vergogna, con tutti i problemi che ci sono parlare di uno zingaro morto…”.
Funerale che diventa lo spunto per attaccare il mondo rom. I commenti infatti poi proseguono: “Manca sempre di sapere da dove questa feccia umana recupera i soldi per quello che… ah già… sono tutti a dar contro al tipo che non ha battuto lo scontrino al bar…”. “Questo articolo è semplicemente vergognoso… Con tutti i problemi che ci sono, parlare de un singano morto è proprio una genialata”
“In centinaia per l’addio a Braidich? Ma dalle foto pubblicate dal Mattino non si direbbe che siano centinaia di persone… o forse durante il funerale erano impegnati a far altro”.
Braidich è morto domenica mattina nella propria abitazione. La notizia della sua scomparsa è stata subito diramata a famigliari e amici e già ieri a casa Braidich c’è stato un via vai ininterrotto di persone, giunte a rendere omaggio alla salma di Braidich e a porgere le condoglianze alla moglie e ai nove figli.
La cerimonia funebre, con un carro che Braidich si era fatto costruire, e tra i più costosi al mondo, officiata secondo il rito evangelico, si è svolta in due tempi distinti: è iniziata alle 15 di lunedì nella villa di famiglia, è poi proseguita in cimitero, dove Braidich è stato sepolto. Come da tradizione l’accompagnamento del feretro all’interno del camposanto viene preceduto dal lancio di petali di rosa lungo il viale.
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