ROMA – Moto X, il nuovo smartphone Google esce in Usa a 199 dollari. Google ha impiegato 12 miliardi e mezzo di dollari (acquistando Motorola Mobility) e due anni di lavoro per produrre il suo smartphone e lanciare la sfida a Apple e Samsung. Difficile fare meglio, quasi impossibile anche per la stessa Apple trovare il “killer” dell’iPhone (David Pogue sul New York Times). In ogni caso, Moto X, non solo il primo smartphone frutto della partnership ma il primo cellulare che oltre ad essere pubblicizzato come ‘su misura’ dell’utente è prima di tutto creato a immagine e somiglianza di Google è comunque l’anti-iPhone per eccellenza.
A pari slancio d’innovazione esprime una ‘filosofia’ aperta, improntata alla personalizzazione, che è l’opposto di quella di Apple. Al Melafonino in bianco e nero (finora almeno), tanto per cominciare, sul piano estetico, si oppongono le oltre duemila combinazioni di materiali e colori del Moto X. Ma c’è altro. I blog americani sono stati i primi ad aver messo le mani sul nuovo gioiellino (che per ora sarà venduto solo nel continente americano): molti sottolineano che sul piano tecnico Moto X non aggredisce i potenziali concorrenti iPhone 5 o Galaxy S4.
Tuttavia gli elementi messi in risalto non mancano: come la batteria che promette di non abbandonare prima di 24 ore, nonostante il sistema sempre in ascolto di comandi vocali che si attiva, senza bisogno di contatto, pronunciando ‘Ok, Google Now’ (come sarà con ‘Ok Glass’, per gli occhiali di Big G). La longevità della batteria si deve a X8, il cuore del telefono che con processore principale e altre due entità separate garantisce una migliore gestione dell’energia. Google Now è all’ennesima potenza: lo smartphone sa quando l’utente è fermo, quando cammina o quando è in riunione, devia le telefonate, mostra la notifica giusta al momento giusto. Per autenticarsi non c’è ancora la lettura dell’impronta digitale ma un ‘token’ di plastica da tenere con sé che genera codici di accesso.
Insomma finalmente il primo, ‘vero’, telefonino Google. Non solo nel software, ma anche nell’hardware. Per Moto X in ogni caso non è detto sia vita facile visto che arriva in un’arena affollatissima (dall’iPhone ai Galaxy di Samsung) e in cui la domanda di smartphone di fascia alta tende alla saturazione. Conta anche il prezzo: secondo Carolina Milanesi, vice presidente per la ricerca di Gartner, ”cento dollari in meno per un telefono ‘made in China’ colgono più attenzione” del fatto che un telefonino è ‘made in USA’, come Moto X.
Non è un caso se poche ore dopo la presentazione Moto X (in vendita a 199 dollari con abbonamento di 24 mesi) il ceo di Motorola Mobility abbia già preannunciato l’arrivo, magari per un lancio internazionale, di un ‘Moto X’ in versione low cost. Che potrebbe misurarsi con quello che la stessa Apple, stando a indiscrezioni, presunti scatti rubati e cover già in vendita su Amazon, avrebbe in programma per l’autunno, l’iPhone 5C. Un melafonino più economico dalla scocca posteriore di plastica colorata.

