PALERMO – Dopo ben 20 anni ricompare la borsa del giudice Paolo Borsellino. Diventerà un cimelio da osservare al “museo della legalità ” aperto lo scorso 3 settembre presso la Legione dei carabinieri di Palermo. Si tratta proprio della borsa sparita e ritrovata dopo la strage di via D’Amelio priva della famosa Agenda rossa, da allora introvabile. Si è scoperto che nel 1992 la vedova, Agnese Borsellino, la donò all’allora maresciallo Carmelo Canale, l’uomo ombra del magistrato che oggi, dopo tanti sospetti, processi e assoluzioni, la dona al museo nella Legione dove, dopo una sorta di “esilio” calabrese, adesso lavora col grado di maggiore.
La foto della borsa campeggia sulla prima pagina di “S”, il magazine del gruppo “I love Sicilia”, dove viene raccontata la storia di questo prezioso cimelio finito nelle mani dell’ufficiale incriminato dalla Procura di Palermo e poi sempre assolto, nonostante venti pentiti abbiano tentato di trasformare Canale in un infido collaboratore del giudice ucciso meno di due mesi dopo il massacro di Giovanni Falcone.