foto notizie

Poste Italiane, emesso francobollo con la Cattedrale di Santa Maria Assunta di Cosenza

E’ stato emesso domenica 30 gennaio 2022 dal ministero dello Sviluppo economico un francobollo celebrativo della Cattedrale di Santa Maria Assunta di Cosenza, nell’VIII centenario della consacrazione. Lo comunica Poste Italiane.

Il francobollo è relativo al valore della tariffa B pari a 1,10€. La tiratura è di  trecentomila esemplari.

E’ stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente. Il bozzetto è stato curato da Maria Carmela Perrini.

Emesso francobollo con la Cattedrale di Santa Maria Assunta di Cosenza

La vignetta riproduce la facciata della Cattedrale di Santa Maria Assunta di Cosenza, consacrata nel 1222.

Completano il francobollo le legende “CATTEDRALE DI COSENZA” e “VIII CENTENARIO DELLA CONSACRAZIONE”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.

L’annullo primo giorno di emissione sarà disponibile presso l’ufficio postale di Cosenza veneto.

Il francobollo e i prodotti filatelici correlati, cartoline, tessere e bollettini illustrativi saranno disponibili presso gli Uffici Postali con sportello filatelico, gli “Spazio Filatelia” di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma 1, Torino, Trieste, Venezia, Verona e sul sito poste.it.

Per l’occasione è stata realizzata anche una cartella filatelica in formato A4 a tre ante, contenente una quartina di francobolli, un francobollo singolo, una cartolina annullata ed affrancata e una busta primo giorno di emissione, al prezzo di 15€.

Il francobollo e la storia della Cattedrale di Santa Maria Assunta di Cosenza

Come ricorda don Luca Perri, parroco della Cattedrale, il 30 gennaio 1222, alla presenza dell’Imperatore Federico II, veniva solennemente consacrata dal legato pontificio di Papa Onorio III, la Cattedrale di Cosenza.

Lo stupor Mundi, per l’occasione, donò al Capitolo una preziosa stauroteca, contenente un frammento della croce di Cristo.

La chiesa Madre della città e della Diocesi era stata ricostruita, dopo un evento sismico, soprattutto ad opera di Luca Campano, arcivescovo di Cosenza, già monaco cistercense dell’Abbazia di Casamari, che diede alla struttura lo stile e la spiritualità dell’Ordine religioso.

Infatti, dal punto di vista strutturale, le linee architettoniche e artistiche, mediante un equilibrato intreccio di stile romanico e gotico, diedero all’intero edificio una forma semplice e nobile, in grado di coniugare insieme imponenza e orizzontalità dell’anima e comunicare alla costruzione un chiaro linguaggio simbolico, dialogante con gli uomini di tutti i tempi.

I resti di Enrico VII nella Cattedrale di Cosenza

Nel 1242, alla morte di Enrico VII di Hohenstaufen, primogenito di Federico II e Costanza d’Altavilla, l’imperatore, anche per ribadire il suo profondo legame con la città di Cosenza, decise di dare degna sepoltura al figlio, facendo realizzare in Cattedrale un sepolcro mediante il riutilizzo di un antico sarcofago romano, risalente all’epoca di Caracalla, decorato con la rappresentazione della caccia al cinghiale Calidonio e del mito di Meleagro, attualmente disposto nella navata destra.

La Cattedrale di Cosenza e i resti di Isabella d’Aragona

Il 28 gennaio del 1271 un nuovo evento della storia europea s’intrecciò con la Cattedrale di Cosenza. Isabella d’Aragona, regina di Francia, moglie di Filippo III l’Ardito, morì cadendo da cavallo, nel viaggio di ritorno dall’VIII crociata.

I resti deperibili della regina, unitamente al figlio che portava in grembo, furono sepolti nella Cattedrale di Cosenza, mentre le ossa furono solennemente trasportate in Francia per essere definitivamente collocate nella Abbazia reale di Saint-Denis.

A perenne memoria dell’accaduto Filippo III fece erigere nel transetto della cattedrale un elegante monumento sepolcrale, ancora oggi visibile, che rappresenta una delle rare testimonianze di scultura gotica francese in Italia Meridionale.

La Cattedrale di Cosenza in epoca barocca

In epoca barocca, nel XVII secolo, sotto gli effetti della riforma tridentina e condizionata dall’estetica imperante, la Cattedrale venne completamente trasformata con una nuova veste.

L’edificio fu arricchito con marmi, stucchi, cornici e nuovi altari e ampliato con due grandi e ricche cappelle laterali. Una di esse fu dedicata alla Madonna del Pilerio, patrona della città e dell’Arcidiocesi, arricchita di cornice marmorea e impreziosita da una coppia di angeli, opera dello scultore Giuseppe Sanmartino.

In essa è conservata l’icona duecentesca della Vergine del Pilerio, raffigurante la Galaktotrophousa, ovvero una Madonna allattante, scritta secondo i canoni tradizionali dell’iconografia orientale.

Il terremoto del 12 febbraio 1854

Dopo il terremoto del 12 febbraio 1854, volendo riparare i danni provocati dal sisma, si avviò un grande cantiere di restauro, conclusosi nel 1944.

Durante gli interventi, mediante l’abbattimento delle sovrastrutture settecentesche, fu restituita alla Cattedrale la sua originaria essenzialità.

La Cattedrale di Cosenza in epoca contemporanea

Anche la storia più recente ha lasciato tracce in questo edificio, giacché in una cappella laterale, nata per ospitare la Confraternita di Orazione e Morte, accanto all’altare, sono stati collocati i resti dei compagni dei fratelli Attilio ed Emilio Bandiera.

Il fedele che oggi varca la soglia del sacro edificio, viene rapito dalla percezione del Mistero, e sostenuto in un viaggio spirituale che lo conduce a rivedere se stesso come vera abitazione di Dio, e a sentirsi parte di una comunità che ha attraversato i secoli ma che vive nel presente.

Il legame che ogni generazione ha avuto e rinnovato con la Cattedrale, si è tradotto in opere e realizzazioni che fanno dell’attuale edificio una stratificazione di storia locale ed europea.

 

Published by
Maria Elena Perrero