Roma, bruciata corona di fiori sotto lapide ai martiri del nazi-fascismo. E’ accaduto in via del Peperino nel quartiere di Pietralata. La lapide è dedicata ai martiri del nazi-fascismo e ricorda un eccidio avvenuto nell’ottobre del 1943. Annerita anche la targa in cui sono elencati i nomi. Non è la prima volta che accade: lo scorso 11 aprile, nello stesso posto era stata bruciata sempre una corona di fiori.
La richiesta d’intervento alla Polizia intorno alle 7:40 di martedì mattina. Sul posto sono intervenuti anche gli investigatori della Digos e della polizia scientifica della Questura di Roma.
Pietralata, buciata corona: la condanna della Raggi
Il fatto avviene a soli due giorni dal 25 aprile, il giorno della Liberazione. Tra i primi a condannare il gesto è stata la sindaca di Roma Virginia Raggi: “Ieri notte è stata bruciata la lapide a Pietralata che ricorda i martiri partigiani morti il 23 ottobre 1943. Un gesto vergognoso. Poche settimane fa avevano dato fuoco alla corona lì deposta. Sono episodi inaccettabili. Roma condanna qualsiasi rigurgito di fascismo e violenza”. Sul posto i poliziotti della Digos e la polizia scientifica per i rilievi.
Pietralata, cosa avvenne il 23 ottobre 1943
La borgata romana è tristemente nota per l’eccidio di Pietralata. Qui, il 23 ottobre 1943, nove partigiani e un ciclista che passava vennero fermati su via Tiburtina e furono trucidati dai paracadutisti tedeschi della divisione “Hermann Goering”.
A condannare il gesto è Gianluca Peciola di Liberare Roma: “Questa notte Pietralata si è svegliata con l’ennesima azione di gruppi fascisti contro la Resistenza e la sua memoria. A via del Peperino a Pietralata hanno appiccato il fuoco alle corone commemorative degli antifascisti, danneggiando la lapide dedicata ai partigiani. Il fuoco, da come raccontano i residenti, ha lambito le condutture del gas. In città lo squadrismo non deve passare. Il messaggio che va mandato è quello dell’intransigenza nei confronti di chi propugna odio e razzismo. A via del Peperino è attiva un’esperienza di solidarietà politica e culturale e di mutualismo, è chiaro che non ci faremo intimidire e risponderemo con una forte e decisa mobilitazione”.