Salvatore Parolisi arriva in tribunale (LaPresse)
TERAMO – Solo un attimo ha scalfito la maschera impenetrabile di Salvatore Parolisi durante l’arringa del primo difensore, Nicodemo Gentile: è quando il legale ha accennato alla piccola Vittoria, figlia di Salvatore e Melania. Così raccontano i presenti in aula dove si tiene, a porte chiuse, l’ultima giornata del processo al caporalmaggiore degli alpini.
I cancelli del tribunale di Teramo si sono spalancati e il piazzale antistante è assediato da giornalisti, tecnici e folla di curiosi. Dentro, nell’aula “Falcone e Borsellino” si è aperta, forse per l’ultima volta, il dibattimento per il processo a Salvatore Parolisi, il caporalmaggiore dell’Esercito accusato del delitto della moglie Melania Rea avvenuto il 18 aprile del 2011 alle Casermette di Civitella del Tronto (Teramo). In serata e’ attesa la sentenza che sara’ emessa dal gup Marina Tommolini.
Il processo, venerdì 26 ottobre è iniziato con l’arringa difensiva di Parolisi affidata agli avvocati Valter Biscotti e Nicodemo Gentile. Poi voce alla replica della procura, infine il gup si ritirerà in camera di consiglio per la sentenza. I pm titolari dell’inchiesta, Greta Aloisi e Davide Rosati, hanno chiesto l’ergastolo per il sottufficiale, la difesa concluderà chiedendo l’assoluzione per l’imputato, mentre le parti civili – concordando con la richiesta dei pm – hanno formulato richiesta di danni per oltre 5 milioni di euro.
La famiglia Rea sarà presente in aula, non ci sarà la mamma di Melania a casa con la figlioletta di Salvatore. I difensori di Parolisi punteranno sull’inesistenza di prove certe di colpevolezza in questa ultima udienza in cui il loro assistito verra’ processato secondo il rito abbreviato.