ROMA – “Steve Jobs è morto e ora non si parla altro che del suo iPhone 4. Ma per noi questo è il miglior momento per attaccarlo”. Così parlava, o meglio scriveva ai suoi dipendenti Micheal Pennington, responsabile delle vendite Samsung, subito dopo la morte di Steve Jobs.
Carte riservate che però sono venute fuori durante il lungo processo tra Apple e Samsung per un presunto plagio di modelli. Una vicenda che risale ad ottobre 2012. Il 4 ottobre di quell’anno, Tim Cook annuncia il lancio dell’iPhone 4s e il via libera alle vendite il 14 ottobre. Il 5 ottobre Steve Jobs muore.
E Pennington scrive una mail ai suoi dipendenti in cui traccia un futuro difficile (nell’immediato) e una strategia precisa per il futuro. Lettera che Dagospia traduce così:
“La forza di Google è il suo motore di ricerca, ma adesso il suo ruolo verrà minimizzato a causa dell’implementazione di Siri all’interno dell’iPhone 4S. Sfortunatamente, la morte di Steve Jobs ha portato un’onda mediatica di enormi proporzioni: in questo momento non si parla d’altro che di Apple, della superiorità dell’iPhone, realizzato con passione ed un forte senso di perfezionismo. Tutto questo rappresenterà un beneficio inaspettato per Apple perchè le vendite del nuovo smartphone coincidoono proprio con questo periodo in cui la società viene pubblicizzata ovunque ed in modo assolutamente impeccabile.
I consumatori vorranno acquistare il dispositivo realizzato dalla mente geniale del visionario e perfezionista Steve Jobs che tutti stanno dipingendo. Mi dispiace continuare a dibattere su questo problema ma ho visto campagne mediatiche di tutti i tipi per troppo tempo e posso affermare che questa è la nostra migliore opportunità per attaccare l’iPhone.”

