ROMA – Le Pussy Riot sempre nel mirino di Putin. Le componenti della ormai celebre band sono state malmenate con manganelli e spray al peperoncino da soldati cosacchi incaricati di garantire la sicurezza a Sochi mentre tentavano di esibirsi in nuova performance ostile al presidente russo con l’intento di filmare un video musicale con il porto sullo sfondo. Lo riportano diversi media online.
Nadezhda Tolokonnikova e Maria Alyokhina, fermate già ieri 18 febbraio per alcune ore dalla polizia insieme ad attivisti per i diritti umani, hanno scritto sui loro account che si apprestavano a cantare “Putin vi insegnerà ad amare la patria”, quando sono state attaccate da cosacchi in divisa con i tradizionali colbacchi.
Aisya Krugovikh, dell’entourage della band, ha raccontato che i soldati hanno urlato alle ragazze frasi come: “chiudete la bocca” e “vi siete vendute agli americani”. Immagini di quanto accaduto sono state mostrate sull’account del collettivo Voina, mentre la Alyokhina ha postato una foto del torace della Tolokonnikova che mostra i segni delle botte ricevute. Entrambe si sono fatte medicare in ospedale. Il marito della Tolokonnikova, Pyotr Verzilov, – si legge su un tweet della stessa artista – ”ha perso la vista” dopo che i cosacchi gli hanno spruzzato dello spray al peperoncino.
(Foto Ap)