ROMA – Paolo Bianco finisce alla gogna sui social network per aver criticato il metodo Stamina. Bianco, direttore del laboratorio di cellule staminali dell’Università La Sapienza viene attaccato su Facebook dopo aver pubblicato sul Corriere della Sera un appello al ministro della Salute Beatrice Lorenzin perché il protocollo fornito da Davide Vannoni fosse reso pubblico.
Su Facebook il viso di Bianco, reo di aver chiesto chiarezza sul metodo di Vannoni, viene ritratto con testa e mani che spuntano da una gogna. “Paolo Bianco, noi ti si vorrebbe così… Almeno smetti di scrivere boiate”, c’è scritto.
Tutto perché dopo la sentenza del Tar sulla formazione di una nuova commissione per la valutazione del metodo da parte del ministero, Bianco ha chiesto che i protocolli fossero resi pubblici per “fugare i dubbi che la sentenza del Tar genera nei loro confronti presso l’opinione pubblica”:
“Gli accordi di riservatezza (di diritto privato), sottoscritti dai membri della Commissione, non vincolano il ministro. E il ministro stesso ha rimarcato che l’interesse pubblico alla chiarezza non è sottoposto all’interesse commerciale privato che sottende alla «riservatezza». Anche perché il caso in questione è particolare. Le sperimentazioni di nuove terapie, infatti, sono di norma finanziate da privati e ammettono il diritto alla riservatezza su quanto di originale, nella terapia proposta, configuri una proprietà intellettuale. Nel caso Stamina, però, la sperimentazione in questione non sarebbe finanziata da un privato, ma dallo Stato; è lo Stato, in ultima analisi, proponente sperimentatore e sponsor; ed è scopo dello Stato la chiarezza e l’informazione del pubblico”.
Un appello a cui il ministro Lorenzin ha risposto che lo stesso Vannoni deve rendere pubblico il metodo:
“Capisco il senso di quell’appello – aggiunge Lorenzin -, perché tutti vogliono sapere di che cosa si tratta veramente visto che i risultati vengono messi sempre in dubbio. Io continuo a ribadire che sarebbe stato opportuno da parte di Stamina Foundation rendere pubblico il metodo, considerando che ci saranno altri modi per proteggere il loro investimento finanziario». «Il metodo non è stato brevettato e quindi Stamina Foundation ha fatto firmare al Ministero un vincolo di riservatezza» conclude Lorenzin”.
La foto ripresa dal gruppo “A favore della sperimentazione animale”: