Ucraina: nuovi scontri polizia manifestati, tregua finita (foto)

KIEV – Nuovi scontri a Kiev nonostante la tregua annunciata al termine di un incontro tra il presidente ucraino, Viktor Yanukovych, e i capi delle opposizioni. Una centinaio di uomini armati ha attaccato le barricate della polizia nella centrale piazza Indipendenza, teatro degli scontri che nelle ultime 48 ore hanno fatto almeno 28 morti. I rivoltosi hanno costretto i poliziotti ad arretrare di oltre 200 metri e adesso hanno il controllo di quasi tutta la piazza. La polizia ha sparato proiettili di gomma per respingere l’attacco, portato a termine con sassi e bottiglie molotov.

 Gli scontri della mattina del 20 febbraio, hanno lasciato sul campo almeno un morto e 10 feriti. Il corpo privo di vita di un manifestante crivellato da proiettili è stato visto da un corrispondente dell’agenzia France Presse nella Hall di un albergo vicino a piazza Indipendenza.

Nella capitale ucraina è stato evacuato “d’urgenza” il Parlamento, ha riferito il parlamentare Volodymyr Lytvyn  e confermato dall’agenzia Interfax. Poco prima era stato evacuato “d’urgenza” il parlamento e numerosi deputati erano usciti di fretta dalla sede dell’assemblea.

Il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski ha riferito ai cronisti di spari, fumo e deflagrazioni che avvengono vicino al palazzo presidenziale a Kiev.

Il bilancio delle vittime indica anche in 445 i feriti, e tra questi 287 sono stati ricoverati in ospedale. Alle cure ospedaliere sono ricorsi 88 agenti di polizia, sei giornalisti, il deputato dell’opposizione, 4 minorenni e due stranieri. La tregua, scattata dopo l’incontro nella notte tra il presidente Viktor Yanykovych e i capi dell’opposizione, preluderebbe a un negoziato. “E’ cominciata una trattativa per rendere più stabile il quadro”, ha spiegato il capo del partito di opposizione “Patri”, Arseni Yatseniuk. “Le parti”, aveva affermato Yanukoviych in una nota, “annunciano una tregua e l’avvio di un negoziato che metta fine al bagno di sangue e avvii un percorso a beneficio della pace civile”.

La mattina di oggi 20 febbraio, prima degli scontri, Kiev si era svegliata in una calma apparente che pero’ non era riuscita a nascondere le colonne di fumo che ancora si levano da piazza Indipendenza, dove ieri una barriera di fuoco era stata accesa per separare i manifestanti dalle forze dell’ordine.

Oggi 20 febbraio è il giorno del dossier sulle sanzioni. Ne parleranno i ministeri degli Esteri europei in una riunione convocata d’urgenza. “Serve – ha detto il primo ministro francese Jean-Marc Ayrault – una decisione forte in termini di sanzioni graduali” ma, ha aggiunto in un’intervista alla radio “France Info”, è necessario “recuperare il dialogo affinché non ci si avvii lungo una strada senza uscita”.

Il Dipartimento di Stato Usa, intanto, ha già varato sanzioni contro venti membri del governo ucraino in risposta all’escalation di violenza che sta colpendo il Paese. Lo ha rivelato una fonte interna, aggiungendo che le sanzioni riguardano il blocco dei visti. La fonte ha aggiunto che Washington e’ pronta a ulteriori passi di concerto con l’Ue, se queste prime sanzioni non dovessero bastare a fermare le violenze in Ucraina. La sanzione, che proibisce ai 20 soggetti l’ingresso negli Usa, è reversibile ed è la seconda attuata da Washington dopo quella di fine gennaio, quando furono annullati visti ad altri esponenti dell’amministrazione ucraina. 

Le foto degli scontri della mattina del 20 febbraio (Epa/Ansa)

 

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Lorenzo Briotti