ROMA – Veronica Lazar, musa di registi come Bernardo Bertolucci e Dario Argento, รจ morta l’8 giugno a Roma. La Lazar,ย nobildonna rumena che girรฒ film tra cui “Ultimo tango a Parigi” e “Inferno”, apparรฌ nei grandi schermi per l’ultima volta con “Io e te” di Bertolucci.
Sposata dal 1966 con Adolfo Celi, la Lazar รจ stata un’attrice che si รจ impegnata nel divulgare il cinema rumeno in Europa. Mario Giusti per Dagospia scrive:
“โLa piรน bella di tutti noiโ, scrivono nel suo necrologio Bernardo e Claire Bertolucci, โci ha lasciato in regalo la leggerezza del suo toccoโ. Nobildonna rumena, bellissima e elegante, nata a Bucarest nel 1938, entra per caso nel cinema con โUltimo tango a Parigiโ nel 1972 e rimarrร sempre fortemente legata a Bernardo Bertolucci e a tutto il suo clan, โcompagna di una vitaโ appunto.
Con Bertolucci girerร anche โLa lunaโ, รจ la moglie di Tomas Milian, โIl tรจ nel desertoโ, โLโassedioโ, fino allโultimissimo โIo e teโ, dove รจ la nonna dei ragazzi, ma รจ soprattutto una presenza amica e costante del regista. Con Gianni Amico, una specie di fratello minore di Bernardo, girerร il bellissimo โLe affinitร elettiveโ nel 1978 assieme a una giovane Francesca Archibugi, che la volle nel suo secondo film da regista, โVerso seraโ”.
Musa anche di Michelangelo Antonioni, scrive Giusti, che
“a volle sia in โIdentificazione di una donnaโ sia in โAl di lร delle nuvoleโ. Ma รจ nellโhorror che รจ piรน ricordata come attrice, la sua Mater Tenebrarum in โInfernoโ di Dario Argento la rese famosa come regina malefica del genere e la ritroviamo in โLa sindrome di Stendhalโ. La volle anche Lucio Fulci in โE tu vivrai nellโaldilร โ nel 1981”.
La Lazar visse anche in Brasile con Celi e girรฒ un solo film:
“Laraโ, della sua amica Ana Maria Magalhaes. Curiosamente non ha mai girato nulla con Adolfo Celi, si operรฒ invece molto per la divulgazione del cinema rumeno in Europa e nel 1989 fu una interprete-traduttrice speciale della lunga diretta tv sulla fine del regime di Ceasuscu. Generosa e gentile, fu unโamica speciale di un cinema che sta davvero scomparendo”.
(Foto da Dagospia)