È già una delle immagini simbolo della crisi dei migranti a Ceuta: un lungo abbraccio tra Luna Reyes, volontaria della Croce Rossa, e un migrante senegalese appena arrivato dal Marocco. Lui che le si stringe mentre piange disperatamente e lei che ricambia quell’abbraccio. Poi lei che cerca di consolarlo e tranquillizzarlo dopo avergli offerto dell’acqua.
Eppure questo episodio di umanità non è stato accolto da tutti allo stesso modo: oltre a ricevere messaggi di sostegno, Reyes è stata investita anche da una valanga d’odio sui social. Insulti e frasi maschiliste e razziste. C’è chi (in tanti) le hanno scritto augurandole di essere violentata, chi invece va sul sessuale. Insomma, una reazione che ha portato questa giovane di 20 anni a rinunciare almeno per un po’ ad accedere ai suoi profili social. “L’ho solo abbracciato”, ha detto alla televisione pubblica spagnola Rtve. In quel momento, ha aggiunto, le è parsa la risposta “più normale del mondo” a una “richiesta di aiuto”.
Reyes ha raccontato che il giovane, di cui ha perso le tracce poco dopo senza neanche riuscire a sapere il suo nome, aveva appena attraversato a nuoto il confine tra il Marocco e la Spagna insieme ad un amico, apparso in gravi condizioni. “Era disperato, pensava che stesse morendo”, ha affermato. Il suo timore adesso è che il ragazzo sia uno delle migliaia di migranti già riconsegnati al Marocco (su 8.000 arrivi tra lunedì e martedì, sono già almeno 6.000 le persone allontanate o tornate indietro spontaneamente, secondo il governo spagnolo).
Lei, madrilena, si è trovata nel cuore dell’emergenza perché a Ceuta sta svolgendo un tirocinio. Come nel caso di un’altra foto simbolo di questa situazione senza precedenti nell’enclave spagnola (un agente della Guardia Civil ritratto in mare mentre salvava un neonato), l’abbraccio tra Luna e il migrante senegalese in poche ore ha fatto il giro del web. Molti l’hanno accompagnata con l’hashtag #GraciasLuna, una campagna di solidarietà che ha raccolto le adesioni anche di esponenti del governo: “È molto più di una foto. È un simbolo di speranza e solidarietà”, ha commentato la vicepremier Yolanda Díaz.