Il motivo sociale (dei suicidi) venne sottovalutato, come nel 2002 si sottovalutò il crollo di Enron, rovinoso per i fondi pensione di migliaia di lavoratori. Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia, parla di “perdita di sicurezza, solitudine, disperazione, ribellione contro un mondo che si sta rivelando cinico, inospitale”. Governi, giornalisti, economisti dovrebbero smettere le sacerdotali litanie sulla “resistenza al cambiamento”. Fa parte del loro mestiere provare a capire le segrete molle dell’uomo, non solo dei bilanci. Il suicida è un indignato che naufraga perché non riconosciuto, non visto.
