ROMA – “Te lo mando, ma usalo solo in caso di necessità”: Dilma Rousseff a Ignacio Lula.
Il giudice Sergio Moro, titolare dell’inchiesta Lava Jato, la Mani Pulite brasiliana, ha reso pubblico in serata il testo di una intercettazione telefonica tra la presidente Dilma Rousseff e l’ex presidente Ignacio Lula da Silva. Nella breve conversazione, intercettata dalla polizia federale, Dilma informa Lula che sta per mandargli il decreto di nomina ministeriale.
“Te lo mando, ma usalo solo in caso di necessità”, dice Dilma a Lula. E secondo il giudice Moro ciò dimostrerebbe che la nomina di Lula è stata fatta allo scopo di ostacolare la giustizia. Dopo la diffusione dell’intercettazione telefonica tra Dilma e Lula, un gruppo di deputati d’opposizione ha reclamato a gran voce alla Camera la “rinuncia” della presidente.
Le ultime parole famose. “Lula è venuto a rafforzare il mio governo: è un abile mediatore e avrà i poteri necessari per aiutare il Paese”. Lo ha dichiarato la presidente brasiliana Dilma Rousseff, dopo la nomina dell’ex presidente a ministro della Casa civile. “La mia relazione con il presidente Lula non e’ di poteri o superpoteri. E’ una solida relazione che si basa su un progetto condiviso.
Ritorsioni in vista per i magistrati. Per l’intercettazione Rousseff minaccia ispezioni e provvedimenti di ritorsione, “misure amministrative e giudiziarie” per porre rimedio “alla violazione palese della legge e della costituzione commessa dal giudice” Moro. Il quadro è completo, la parabola dei due ex sindacalisti che portarono il Partito dei Lavoratori al potere nel 2002 per non più lasciarlo finisce ingloriosamente quale ennesima versione di un banale governo sudamericano corrotto.