ROMA – Perché votare Magalli? Antonio Padellaro sul Fatto se lo chiede e elenca sette categorie di cittadini italiani che hanno motivo di votare Giancarlo Magalli in una ideale elezione diretta del Presidente della Repubblica. Giancarlo Magalli è al primo posto del referendum lanciato on line dal Fatto tra i suoi lettori, ottenendo quasi il doppio dei consensi ottenuti da Stefano Rodotà, che è uno dei mostri sacri del Fatto; il risultato sarebbe scontato in una gara di simpatia, ma in una scelta per il Quirinale anche una certa pomposità è richiesta. Evidentemente la dose di Magalli, sempre composto e misurato, è percepita come quella giusta, in un mondo di urlatori, da Beppe Grillo a Ilaria D’Amico. Ed ecco chi, secondo Antonio Padellaro, avrebbe ragione per votare Giancarlo Magalli.
1. i giovani senza lavoro,
2. chi il lavoro lo ha perso a cinquant’anni,
3. gli esodati “(sulla scheda aggiungerei qualche insulto a chi mi ha ridotto così)”.
4. chi ha “votato Matteo Renzi alle primarie per risollevare l’Italia”, (“lo voterei due volte pensando al patto del Nazareno”,
5. chi ha votato Gianni Cuperlo “osservando la sinistra pd così divisa e smarrita”,
6. chi ha votato Beppe Grillo “in attesa che dal pianeta Urano ritorni tra noi con l’intero M5S per scompaginare finalmente l’inciucio Renzusconi”,
7. chi “appartiene a quel 50 per cento di elettori che se incrocia un politico si barrica in casa e nasconde l’argenteria”.
Commenta Antonio Padellaro:
“La candidatura di Giancarlo Magalli al Quirinale, che spopola sul sito del Fatto Quotidiano, è un gioco ma non è un gioco. Lui è un bravo e popolare presentatore televisivo e fa bene a divertirsi finché dura. Poi, però, dice: “I politici devono capire che questa valanga di voti non sono per mettere me, ma per togliere loro” e coglie il lato serio della faccenda”.
Ultima ragione di Antonio Padellaro per votare Giancarlo Magalli il confronto fra “i due Mattei”.
Matteo Renzi
“parte dalla Ruota della fortuna di Mike Bongiorno e arriva a Palazzo Chigi”.
Matteo Salvini
“si fa le ossa apostrofando negri e terroni dalle frequenze di Radio Padania per diventare Marine Le Pen”.
Conclusione:
“Perciò io voto Magalli”.