La pet therapy è un grande aiuto per i bambini ricoverati in ospedale
Cani, gatti, conigli, cavalli e altri animali non sono solo ottimi compagni, ma anche veri e propri alleati in alcune terapie. Parliamo della pet therapy o zooterapia, una vera e propria terapia dolce basata sull’interazione uomo-animale, che può rivelarsi utile soprattutto su bambini, anziani e alcune categorie di disabili e malati fisici e psichici.
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In particolare, la pet therapy aiuta a soddisfare certe carenze affettive o di sicurezza, ma anche difficoltà nelle relazioni interpersonali, oltre a migliorare, unitamente a terapie mediche tradizionali, lo stato di salute di chi sta attraversando periodi di particolare disagio.
Come spiega il ministero della Sanità italiana, che alle terapie e attività assistite con animali ha dedicato un rapporto, è stato rilevato da studi condotti già negli scorsi decenni che il “contatto con un animale, oltre a garantire la sostituzione di affetti mancanti o carenti, è particolarmente adatto a favorire i contatti inter-personali offrendo spunti di conversazione, di ilarità e di gioco, l’occasione, cioè, di interagire con gli altri per mezzo suo”.
Ci sono alcune situazioni in cui la pet therapy può essere di particolare aiuto.
Va poi considerata l’efficacia dell’uso di animali da compagnia nel rendere più sopportabile la degenza dei bambini ricoverati in ospedale, che spesso soffrono di depressione, disturbi del comportamento, del sonno, dell’appetito e dell’enuresi.
Giocare con gli animali, dare loro da mangiare, prenderli in braccio per accarezzarli e coccolarli sono attività in grado di far rilassare e socializzare i bambini tra loro in modo da sollecitare contatti da mantenere durante il periodo più o meno lungo di degenza, migliorandone la qualità di vita in quel drammatico momento.