Sardegna: Angelo, il cane intrappolato tra le fiamme, non ce l’ha fatta. Suo malgrado era diventato un simbolo, l’icona sofferente della violenza (tutta umana) degli incendi che stanno devastando la Sardegna.
Angelo – il nome l’ha preso dal volontario che l’aveva soccorso – era rimasto bloccato su un muretto circondato dalle fiamme, non era riuscito a scampare all’incendio nella zona di Montiferru di fine luglio.
Sardegna: Angelo, il cane intrappolato tra le fiamme, non ce l’ha fatta
Le sue condizioni erano apparse subito molto, molto critiche. “Non soffre più”, questo il messaggio postato nella notte dalla Clinica Duemari di Oristano. Sotto il post dei veterinari oltre 12 mila i commenti.
Non era un eroe, non il pastore di gregge immolatosi per condurre in salvo le sue pecore. Era circolata questa voce. No, era un umile cane come tanti, e forse siamo un pochettino ancora più tristi.
“Mi dispiace smontare la storia romantica del cane che si è fatto bruciare per non abbandonare le sue pecore”, aveva precisato Angelo Delogu, il veterinario che aveva soccorso l’animale. La sua foto fece il giro del web. Commozione generale.
Guardandolo non si faticava ad immedesimarsi e a indignarsi per lo strazio di una terra che brucia per mano di qualche profittatore senza scrupoli. Sta meglio intanto la cerbiatta Lussurzesa, trovata a vegliare la carcassa della madre carbonizzata.
Anche se per costringerla alle cure i veterinari si sono beccati qualche calcio e procurati più di un’ematoma.
Ultima ospite della clinica, una femmina di cinghiale.