Come nei più classici film sui virus, negli Usa individuati almeno sei casi di scimmie contagiate dal batterio burkholderia pseudomallei. Si tratta di un batterio che colpisce topi, pecore, capre e maiali e che risulta essere trasmissibile anche all’uomo. Se si viene colpiti si ha il 50% di possibilità di morire. Il Guardian riporta la notizia e cita i documenti della Peta, la People for the Ethical Treament of Animals, organizzazione non governativa impegnata a porre fine al traffico, in molti casi abusivo, di animali. Le scimmie in cui è stato rinvenuto il batterio provengono dalla Cambogia e sono state importate dagli Usa. La Peta chiede quindi di sospendere le importazioni di scimmie, in particolare dei macachi.
I centri federali sanitari americani, al momento, non hanno dato spiegazioni su come starebbero gestendo questa emergenza. “Non abbiamo indicazioni che i Cdc o le industrie di ricerca siano stati trasparenti nello spiegare come gestiscono questi casi di scimmie infette” ha detto al giornale britannico Lisa Jones-Engel, consigliera scientifica People for the Ethical Treament of Animals. “Le scimmie importate dall’Asia possono diffondere il batterio attraverso feci, urine, sangue e saliva. I centri federali sanitari sono a conoscenza di questo pericolo per gli umani e non hanno comunicato il rischio”.
La scoperta del rischio della diffusione del batterio risale a gennaio 2021. In quella data un macaco arrivato dalla Cambogia con altre 359 scimmie era risultata infetta dalla Pseudomallei di tipo B. La scimmia è stata messa in quarantena, come da protocollo, prima di essere soppressa. Le altre scimmie erano invece risultate sane. I sintomi delle altre scimmie infette erano però emersi mesi dopo, consentendo in questo modo la propagazione del batterio.
La People for the Ethical Treament of Animals è riuscita ad avere informazioni sulla presenza del batterio nell’area delta del Mississippi. Ad oggi i contagi rilevati sono due. Il primo risale al 2020. Il secondo a quest’anno. Le persone interessate, dopo essere state ricoverate, sono fortunatamente guarite. A fornire i dati alla Peta sono stati i centri federali sanitari americani.