PARIGI – Sono passati cinquantuno anni da quando si รจ schiantato con la sua auto, una morte fatale quanto inspiegabile. Adesso a mezzo secolo di distanza c’รจ il giallo non si รจ ancora sbiadito: su di esso si allunga l’ombra del Kgb dietro la sua fine.
Camus, premio Nobel, aveva denunciato e condannato i fatti d’Ungheria e sostenuto Boris Pasternak. Secondo quanto scrive Dario Fertilio sul Corriere della Sera, uno 007 confessรฒ che lo pneumatico dell’auto era stato danneggiato, forse manomesso.
E’ questa confessione inedita a rilanciare l’ipotesi del delitto politico, di quella strana morte e quell’incidente che lo fece uscire dalle lamiere con il cranio fratturato e il collo spezzato. Lo slavista e poeta Giovanni Catelli a un certo incontra Maria Zabranova, vedova Jan Zabrana, scrittore e traduttore dal russo. Parlando del marito postumo del marito e del libro ‘Tutta la vita’ pubblicato in edizione ridotta in Francia e in Italia, si accorgono che rispetto all’edizione originale in ceco, manca la testimonianza sul caso Camus.
”Da un uomo che sa molte cose, e ha fonti da cui conoscerle, ho sentito una cosa molto strana. Egli afferma che l’incidente stradale in cui nel 1960 รจ morto Camus รจ stato arrangiato dallo spionaggio sovietico. Loro hanno danneggiato uno pneumatico dell’auto grazie a uno strumento tecnico che con l’alta velocitร ha tagliato o bucato lo pneumatico. L’ordine per questa azione รจ ย stato dato personalmente dal ministro Shepilov, come ‘ricompensa’ per l’articolo pubblicato su ‘Franc-Tireur nel marzo del 1957, nel quale Camus, in relazione ai fatti d’Ungheria, ha attaccato quel ministro, nominandolo esplicitamente”.
