ARCIDUCA: Descrivi una coppia assortita.
BERTOLDO: Passeggio sul Corso. Una coppia cammina alle mie spalle. Lui ha una voce irregolare, con salti di tono, stridula, a tratti gutturale. Orrenda. La voce di lei è magnifica, le parole sembra cantate, in gola ha un flauto dolce. Mi volto. Lui è un bellissimo uomo, alto, snello, il volto perfetto. Lei una scorfana bassa e con una folta peluria sotto il naso, le gambe corte e storte, una faccia che sembra sia stata appiattita dal pugno di un boxeur.
ARCIDUCA: Che fanno i fidanzati?
BERTOLDO: Coronano con le nozze il loro sogno d’a-more.
ARCIDUCA: E il cavaliere Augusto Peretti e donna Maria?
BERTOLDO: Partecipano con gioia le nozze del figlio paramedico Nunzio con la signorina Fabiola Nicolini.
ARCIDUCA: E l’ingegnere Antonio Nicolini e donna Serena?
BERTOLDO: Partecipano di malavoglia e pronunciando parole alterate le nozze della figlia Fabiola, stupenda creatura e ricca ereditiera, purtroppo incinta, con quello spiantato dell’infermiere Nunzio Peretti, che sin dal primo incontro aveva mentito alla fanciulla presentandosi come dottore otorinolaringoiatra.
ARCIDUCA: Alla festosa cerimonia cosa è seguito?
BERTOLDO: Lancio di riso e sontuoso banchetto nu-ziale.
ARCIDUCA: Dopo aver tagliato la torta?
BERTOLDO: Gli sposini si sono congedati per il breve viaggio di nozze.
ARCIDUCA: Perchè breve?
BERTOLDO: A causa del ricovero della sposa nel re-parto maternità della celebre clinica.
ARCIDUCA: Un proverbio sul matrimonio…
BERTOLDO: Chi prende moglie nullatenente sino alla morte ne risente.
ARCIDUCA: Il matrimonio si poggia sulla fiducia.
BERTOLDO: No, Serenissimo. La fiducia non basta. Come negli incidenti stradali, per le nozze ci vogliono i testimoni.
ARCIDUCA: E la felicità, come si raggiunge?
BERTOLDO: Ti offro una ulteriore sintetica commedia intitolata appunto
“FELICITÀ”
VOCE NARRANTE: Sala da bagno dell’appartamento di Geremia, il quale apre il mobiletto dei farmaci.
GEREMIA: Tranquillanti, sonniferi, sedativi, calmanti, ri-lassanti. (Rivolto alla moglie): Maria, è proprio vero che noi ab-biamo tutto per essere felici!
ARCIDUCA: La fine di un amore, come avviene?
BERTOLDO: Vive con la moglie ma è come fossero separati. Poche parole al giorno, lo stretto necessario. Da anni non escono insieme. Lasciano suonare il telefono a lungo, aspettando sempre che vada l’altro a rispondere. Alla fine di ogni mese la donna bussa alla porta dello studio del marito e senza parlare si colloca davanti alla scrivania. Lui sa che è per il denaro. Apre un cassetto, conta le banconote e glie le porge in silenzio. In silenzio lei se ne va. «Fossimo almeno parenti» brontola l’uomo mentre la moglie richiude delicatamente la porta.
