ARCIDUCA: Non crederai di cavartela con una trage-dia da quattro soldi…
BERTOLDO: Concedimi allora di rimediare con un’altro paio sullo stesso tema. Una l’ho chiamata
“ULTIMO DESIDERIO”
VOCE NARRANTE: Cella della morte nel celebre penitenziario di Alcatraz. Dopo avere messo a punto i fili, le valvole e gli interruttori della sedia elettrica il boia si rivolge al condannato.
Il BOIA: Esprimi il tuo ultimo desiderio. Una sigaretta?
Il CONDANNATO: Ci mancherebbe altro! Il fumo nuoce gravemente alla salute.
ARCIDUCA: Peggio della prima. .
BERTOLDO: Sicuramente la terza è peggiore delle altre due. Titolo
“LA BOLLETTA”
VOCE NARRANTE: Stessa scena. Il boia è sempre quello. Cambia il condannato. In più è presente il direttore del penitenziario. Il boia stringe la mano al condannato e va al pulsante della sedia elettrica. Lo preme. Non succede nulla. Lo ripreme. Niente. Il condannato incomincia a seccarsi per l’inutile attesa.
IL CONDANNATO: (innervosito) Che cos’è questa sto-ria?
IL BOIA: Non c’è corrente.
IL DIRETTORE DEL PENITENZIARIO: Mannaggia, abbiamo dimenticato di pagare la bolletta.
ARCIDUCA: Come commenta il popolo la legge che ho appena promulgato per colpire le molestie sessuali?
BERTOLDO: Dice che è una legge sbagliata dal mo-mento che il più delle volte si tratta di modestie sessuali.
ARCIDUCA: Qual è il comandamento che condanna gli atti impuri?
BERTOLDO: Il sesso comandamento. E sai, Maestà, che cosa succede quando alla signora viene a mancare il silicone? Zero zero tette…
VOCE NARRANTE: Dilaga con sghignazzi l’allegria tra i cortigiani per il dubbio gioco di parole, mentre all’Arciduca, uomo verecondo e morigerato, forse anche casto, la piega assunta dal discorso incomincia a procurare angoscia e irritazione.
ARCIDUCA: Alabardieri!
BERTOLDO: Al Cremlino è conservato il tesoro di Priamo. Nei sex shops il tesoro di Priapo.
ARCIDUCA: Queste tue squallide battute offendono il buon gusto e suscitano ilarità soltanto nelle menti degli stolidi. Sarai rinchiuso nelle prigioni segrete del Palazzo e ai cortigiani, che sembrano divertirsi un mondo alle tue sconcezze, sospenderò per un mese l’appannaggio.
I CORTIGIANI: (cessano istantaneamente di ridere).
BERTOLDO (preso dalla foga): Dilaga ormai il turismo sessuale. Per molti viaggiatori la Thailandia rappresenta la loro patria di erezione.
ARCIDUCA: Adesso basta, brutto canchero!
BERTOLDO: L’ultima catastrofica erezione del Vesuvio risale al 1854…
ARCIDUCA: Ho detto basta, gaglioffo, o ti metto alla gogna…
BERTOLDO (imperterrito): Tra qualche mese quattro-cento milioni di cittadini prenderanno parte alle erezioni europee… Un fenomeno di massa…
ARCIDUCA (sempre più indignato): Villano tristo e scellerato! Alabardieri!
BERTOLDO (ormai irrefrenabile, rivolto ai cortigiani): Sia-te prudenti, gentiluomini. Non lasciate mai le impronte digitali sul seno della ragazza.
ARCIDUCA (fuori di sè): Armigeri! Portatelo via!
BERTOLDO (scalciando e ribellandosi alla forza pubblica recita tutto d’un fiato): Quel giudice sessagenario di Sessa Au-runca vede sesso a destra e a manca, senza provare il minimo sesso di colpa e sino a perdere il sesso morale, il sesso critico, il sesso della misura e il sesso dell’orientamento. Commina condanne ai sessi del Codice (ah!) Penale con frasi a sesso unico prive di sesso. In un certo sesso, con un poco di buonsesso o di sesso comune, potrebbe far come l’assessore, che evitando i doppisessi e i sessi vietati si è liberato dell’ossessione e gode (dico in sesso figurato) di un liberatorio sesso di benessere.
VOCE NARRANTE: Mentre gli sbirri trascinano Ber-toldo nelle segrete del Palazzo l’Arciduca congeda i cortigiani con minacce e male parole. Rimasto solo prende a percorrere il salone in su e in giù a grandi passi e ad andatura sostenuta, tentando invano di ripetere a se stesso la scandalosa filastrocca.
Sipario
