Il giorno dopo l’assegnazione del premio Campiello la polemica non riguarda vincitori e vinti, ma un decolleté, in realtà assai spinto e imbarazzante, e le grazie della giovane scrittrice Silvia Avallone, a cui è stato assegnato il Campiello Opera Prima. A scatenare il putiferio un apprezzamento di Buno Vespa, conduttore della serata, a cui, mentre Avallone saliva sul palco, è sfuggito un complimento e un sorriso malizioso.
La scatenatrice di tale reazione non se n’è accorta: “Ero emozionata, non mi sono neppure resa conto”, spiega.
Ma a prendere le sue difese è la vincitrice del premio, Michela Murgia: “Vespa? Non mi è piaciuto per niente, l’ho trovato di cattivo gusto. Il suo comportamento nei confronti della Avallone, vincitrice del Campiello Opera Prima, e quegli apprezzamenti del suo decolleté non mi sono affatto piaciuti. L’avesse fatto a me, avrebbe avuto la risposta che meritava”.
Si difende il giornalista: ”L’apprezzamento alla Avallone era fatto con molta grazia e la Murgia dimostra di non avere sense of humor”, ha tagliato corto Vespa.
Non gli si può dare torto, anche perché se la Avallone voleva evitare rischi, poteva evitare di esporsi a sguardi indiscreti. Parliamo di una scrittrice di 26anni, che se ha scelto quel vestito lo ha fatto consapevolmente e prima di uscire dall’albergo ha di certo verificato in uno specchio l’effetto devastante di quella scollatura.
La contestazione a Vespa è venuta dalla vincitrice della serata, che è una donna di 38 anni e che se è stata in grado di scrivere un libro tanto bello da vincere un premio tanto importante, è perfettamente consapevole dell’impatto mediatico di una dichiarazione simile, specie se mirata contro un personaggio noto e popolare come Vespa: il titolo sui giornali è garantito.