ROMA – “Lettera a mia figlia”, esce il libro di Antonio Socci dedicato alla figlia, Caterina, entrata in coma a 24 anni dopo un arresto cardiaco e il suo lungo cammino fino al risveglio.
Caterina Socciย il 12 settembre 2009 rimane vittima di un improvviso e inspiegabile arresto cardiaco ed entra in coma. “Lettera a mia figlia” รจ il secondo libro di Antonio Socci dedicato alla figlia, nel primo, intitolato semplicemente “Caterina”, veniva descritto il lungo cammino dal risveglio dal coma. In questo secondo libro Antonio Socci racconta tutte le difficoltร della riabilitazione. Sul sito di Antonio Socci inoltre รจ stata pubblicata la lettera che chiude il libro, lettera che si apre con un brano del Vangelo di Marco.
Ecco il testo completo della lettera di Antonio Socci a Caterina:
“Carissima Caterina, cโรจ sempre un immenso struggimento in ciรฒ che un padre vorrebbe dire a una figlia e ancora di piรน nel nostro caso perchรฉ quello che ci รจ accaduto e che viviamo ha ingigantito tutti i sentimenti e ora non riescono piรน a stare dentro le parole. E nemmeno dentro ai silenzi. ร difficile per tutti, in questi casi, aprire il proprio cuore perchรฉ quei sentimenti straripano fuori alla rinfusa e cozzano fra loro. E lo รจ per me specialmente, perchรฉ conosco la tua assoluta refrattarietร a questo tipo di confessioni e dichiarazioni. Che certo tu, per sottrarti alla commozione, bolleresti โ con un incurante sorriso โ come ยซenfaticheยป. Tu che ridendo mi ยซordiniยป sempre di volerti bene stando zitto. Hai ragione. Ma voglio abbracciarti egualmente con la gioia di queste parole, perchรฉ quel giorno atroce pensaiโฆ โNon servon piรน le stelle: spegnetele anche tutte; imballate la luna, smontate pure il sole; svuotatemi lโoceano e sradicate il bosco; perchรฉ ormai nulla puรฒ giovareโ (Wystan Hugh Auden, Blues in memoria, in La veritร , vi prego, sullโamore, Adelphi 1994) Mentre oggi che sei tornata, oggi che ci sei stata restituita, su ogni alba trovo scritto il tuo nome, per me ogni sole a mezzogiorno brilla con i tuoi occhi, ogni brezza mi ricorda il tuo pianto, ogni notte fa riecheggiare il tuo canto e il tuo sorriso illumina e cura tutte le mie ferite. No, la Felicitร non si รจ scordata di noi. ร sulla strada, sta tornando, ci ha giร fatto arrivare i suoi messaggeri e io su ali dโaquila andrรฒ a cercarla affinchรฉ non si attardi. Perchรฉ affretti il suo passo chiederรฒ ai venti di aiutarne il cammino, alle stelle di segnarle la via, incaricherรฒ la luna di non farla assopire, alla primavera domanderรฒ di vestirla a festa. Colui che ha promesso, Colui a cui sei cara, manterrร la Sua parola, perchรฉ essa non puรฒ fallire, รจ stabile piรน della terra, certa piรน della luce del sole. Perchรฉ รจ giร realtร . Supplicherรฒ tutte le schiere degli angeli perchรฉ la loro Regina ci renda pronti e degni. Perchรฉ affretti i giorni della consolazione. Mentre noi โ che apprendemmo un poโ di umiltร dal dolore โ impariamo ora la saggezza dal tuo silenzio, Caterina, la fede dal tuo coraggio, la speranza dalla tua allegria, la caritร dalla tua pazienza. Tua mamma un giorno ti ha detto: ยซCate, sei un mito, per me. Sei il mio mito!ยป. E tu sai di esserlo per tutti noi. Sei il nostro orgoglio e la nostra forza. Non finirรฒ mai di ringraziare il Cielo per averci dato una figlia come te. E per averti ridonata a noi quando sembrava che ci fossi stata tolta. Io ho riempito il mondo del tuo nome, lโho scritto in cielo e in terra, sui libri e nei cuori, lo scriverรฒ su ogni fiore che spunterร la prossima primavera e lo farรฒ sussurrare al mare. E sono certo cheโฆ โIl piรน bello dei mari e quello che non navigammo. [โฆ] I piรน belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti. E quello che vorrei dirti di piรน bello non te lโho ancora dettoโ (Nazim Hikmet, Il piรน bello dei mari, in Poesie dโamore, Mondadori 2002) il tuo babbo”.
