Cocaina spa: un libro che racconta l’universo della “polvere bianca”

È la regina delle sostanze stupefacenti, quella che negli ultimi anni ha fatto registrare aumenti vertiginosi dei consumi e che ha modificato nell’immaginario collettivo la vecchia idea di ”sballo”. Sono in molti a provare a raccontare il fenomeno cocaina, ma è difficile spiegarne tutte le sfaccettature: la coltivazione, il commercio, i traffici, lo spaccio, il consumo, la dipendenza.

Ora, a tentare l’impresa ci prova un libro: ”Cocaina S.p.A.”, nelle librerie in questi giorni, racconta l’universo che ruota intorno alla ”polvere bianca”. Scritto dopo anni di lavoro e ricerche dal giornalista Vincenzo Spagnolo, ”Cocaina S.p.A.” è un  viaggio sulle rotte della sostanza usata da almeno 21 milioni di persone nel mondo, da 13 milioni in Europa e da almeno un milione in Italia.

Dal Sud America agli Stati Uniti, dall’Africa all’Europa, dall’Asia all’Oceania, sulle tracce della coca Spagnolo si muove fra storie di trafficanti, uomini d’affari, spacciatori e consumatori. Ricco di dati e ben documentato, il ponderoso volume racconta come la ”polvere d’angelo” – uno dei tanti soprannomi, insieme a ”bamba”, ”cocco”, ”barella”, ”bonza”, ”piscia di gatto”, ”neve” tanto per citarne alcuni – dalle piantagioni dell’America del sud arriva a milioni di persone, arricchisce le mafie, inquina il pianeta. Spiega come il giro d’affari della vendita all’ingrosso e dello spaccio minuto frutta alla Cocaina S.p.A. quasi 500 miliardi di dollari l’anno, spartiti nella filiera che va dai campesinos ai chimici, dai broker ai corrieri, fino agli spacciatori.

Un grande business, che però – avverte l’autore – ha un caro prezzo: criminalità, inquinamento ambientale, corruzione, riciclaggio, terrorismo, stragi, colpi di Stato, morti. Solo nella Colombia di Pablo Escobar, nel 1989, il narcotraffico causò migliaia di vittime. Nel frattempo, la valanga di cocaina si è mossa dalle piazze di spaccio del continente americano, anche grazie al trampolino offerto dalle mafie italiane, ‘ndrangheta in primis. Ha ”colonizzato” l’Africa occidentale, la si può respirare nell’aria e trovare nelle acque delle città europee, ha contaminato l’Australia e si appresta a sbarcare in Cina, dove – avverte l’autore – l’attende un mercato potenzialmente immenso. Affascinato dal mito di pseudo-onnipotenza fisica, mentale, creativa e sessuale che circonda la regina delle droghe.

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Emiliano Condò