Effetto Facebook: la storia segreta della compagnia che sta connettendo il mondo

Mark Zuckerberg

Altro che Musa ispiratrice. È stato l’amore non corrisposto per un’allegra ragazza americana che ha permesso a Mark Zuckerberg di concepire Facebook. Il più grosso successo cibernetico del secolo. Dopo Google, il sito più frequentato di tutta la Terra.

David Kirkpatrick, giornalista di Fortune, ha raccolto le confessioni di Mark nel libro “Effetto Facebook: la storia segreta della compagnia che sta connettendo il mondo”.

Quando era ancora uno studente liceale, Microsoft aveva offerto al bimbo prodigio Mark un milione di dollari per acquistare Synapse, la sua prima creazione di successo, che ruotava intorno ai giovani e alle canzoni più gettonate del momento. Ma Zuckerberg rifiutò il corteggiamento milionario di Microsoft e preferì iscriversi ad Harvard.

Nel disperato tentativo di dimenticare le pene d’amore, il giovane venticinquenne creò una rete di amici virtuali, mise in rete una foto della ragazza, causa di tanta sofferenza e cominciò a sparlarne e a paragonarla a ridicoli animali. Così fecero gli altri, spinti da un’ elementare ma sempre funzionale, reazione a catena. Sbollita l’arrabbiatura, ma trovato divertente il meccanismo, Mark pensò di lanciare un concorso per il più bello e la più bella del college e così nacque Facemash. Quella “poltiglia di facce” altro non era altro che l’antenato dell’attuale Facebook.

Per il suo obiettivo, Zuckerberg recuperò le immagini dei suoi compagni negli archivi dell’Università, chiamati, non a caso, “facebooks” e si intrufolò, da bravo hacker, nei siti web delle case degli studenti, arrivando persino a entrare negli appartamenti e scaricare di nascosto tutte le foto che riusciva a recuperare.

Illustrazione tratta da "Effetto Facebook" di D. Kirkpatrick

Il lavoro del ladro d’immagini, però, costò caro al giovane di Harvard che, nel giro di pochi mesi,  finì davanti a una commissione disciplinare con l’accusa di violazione della privacy. Ma questo non servì a far desistere Mark dalle sue ricerche né a dissuadere i suoi adulatori. Michael Wolf, amministratore delegato di Viacom, la società che gestisce Mtv, fece il possibile pur di acquistare Facebook. Ma al  ragazzo arrivato da Dobbs Ferry tutti quei dollari non bastarono. E fece bene, visto che, Forbes lo classifica oggi, a soli 25 anni come il più giovane miliardario del mondo. Per non parlare di tutti quegli amori che, grazie al suo, sono nati. E tutti quelli che, come il suo, sono naufragati.

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fmura