Il vaccino o le donne salveranno il mondo? O si salverà da solo? Pier Francesco Pingitore non ha dubbi: si salverà da solo. Ma il vaccino è un buono strumento “e io mi sono stravaccinato”.
Antonello Piroso ha intervistato Pier Fraancesco Pingitore per la Verità.
Ho davanti agli occhi un ritaglio con una rubrica apparsa su La Stampa il 16 novembre 1991, 30 anni fa. È a firma di un critico figlio di un critico.
Irrideva il ritorno in tv di «quelli del Bagaglino», con lo show Creme Caramel al posto del precedente Biberon. Il pensoso recensore scriveva: «D’accordo, Biberon ha toccato punte di 10 milioni di telespettatori.
Ma ci si chiede come ciò sia potuto accadere» (in realtà, quando Giulio Andreotti incontrò il suo alter ego Oreste Lionello, il picco fu addirittura di 14 milioni, ma vabbè).
È il solito pregiudizio sinistro nei confronti di chi viene bollato «di destra»: se piaci alla gente, ma non alla gente che piace, non vale. All’accusa «Faceva grandi ascolti avendo sdoganato l’avanspettacolo più trash», Pier Francesco Pingitore, 87 anni, non fa neppure più caso.
Ha dietro di sé un’articolata carriera (sceneggiatore, regista, autore televisivo e teatrale – per esempio con la trilogia su Benito Mussolini, dal 25 luglio 1943 alla fucilazione di Dongo – scrittore).
«Avrei tanto voluto essere di sinistra, ma non c’era più posto. La nostra era satira senza alcuna adesione ideologica. Il suo successo dava fastidio proprio perché non era militante. E naturalmente è stata bollata come qualunquista, come tutte le cose di buon senso che funzionano».
Adesso ha scritto Confessioni spudorate. Le quattro stagioni di una donna italiana , il racconto che Elena, signora ormai ultranovantenne, fa in prima persona della sua vita, dagli anni Trenta ai giorni nostri. Visto l’arco temporale coperto dal libro, per provocare mi verrebbe da dire: dalla acclarata dittatura mussoliniana alla presunta dittatura sanitaria…
«La battuta non è male. Si potrebbe obiettare che con il vaccino in venti mesi quella sanitaria sarà forse abbattuta, mentre per il vaccino contro la dittatura mussoliniana ci sono voluti vent’a nni».
Perché sono «spudorate» queste Confessioni ?
«Perché la protagonista Elena propone al lettore la sua autobiografia non facendo sconti a sé stessa, con una narrazione autentica proprio perché onesta e senza falsi pudori».
Oggi l’asticella del comune senso del pudore si è piuttosto abbassata: in rete, sui social, si vede e si legge di tutto.
«È il costo della libertà. Come si dice a Roma: “Bisogna stacce”. Semmai vedo che si è alzata quella del politicamente corretto, per cui il lupo ha vinto e ora è razza protetta».
In che senso?
«Se ti dicono: “In bocca al lupo”, devi replicare: “Viva il lupo! ”, e non “Crepi!”, perché altrimenti finisci messo in croce da animalisti e pecoristi. Ma io sono di una generazione politicamente scorrettissima, e me ne vanto » .
«Gli imbecilli hanno conquistato il potere». Parole di Elena, cioè sue.
«Si parva licet, già William Shakespeare nel Re Lear affermava: “Che epoca terribile quella in cui degli idioti governano dei ciechi”. E siccome per l’idiozia non c’è vaccino che tenga, ecco la variante non delta, ma alfa, anzi: analfa… beta.
Quella della cancel culture, per cui si abbattono le statue di Cristoforo Colombo in quanto dominatore imperialista. Cancellare i segni del passato, condannare grandi personalità per azioni che oggi pare facciano inorridire la sensibilità dei nuovi censori, è una tragica deriva e un’operazione stolida, che testimonia la mancanza di cultura dei pasdaran della cancel culture.
La storia dell’umanità, nel suo dispiegarsi tra cause nobili e pessime, ed effetti collaterali voluti o indesiderati, non è una festa della Caritas.
Il racconto parte dagli anni dell’Impero e dell’Aoi, l’Africa orientale italiana, per arrivare al tempo sospeso del lockdown e della pandemia.
C’è un capitolo anche sugli anni di piombo, in cui un professore spinge i suoi studenti alla lotta armata, è di sinistra e si chiama Moretti. Che, birra e regista a parte, è davvero un cognome di un terrorista rosso, il brigatista Mario Moretti.
«Le sembrerà strano, ma ho scelto il primo cognome che m’è venuto in mente. Ma forse c’è una ragione inconscia anche in questo…».
Dica la verità: del professore che incarna il prototipo del «cattivo maestro» ha tratteggiato un identikit di sinistra per le sue note simpatie di destra.
«Per me oggi destra e sinistra sono indicazioni stradali».
Allora mi dica mettendo la freccia a destra che panorama vede, tra Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, gli ultimi due al governo, la prima all’opposizione solitaria .
«Salvini e Meloni, con il supporto di Berlusconi, hanno un’occasione unica di vincere le prossime elezioni e di formare un governo che sia davvero nuovo. Con tutti i rischi che ciò comporta. Ma devono fare uno sforzo di generosità reciproca, che è il miglior passaporto per la conquista d el l’opinione pubblica e dell’elettorato.
Rinunciare a chi accumula più figurine, a chi nei sondaggi ha mezzo punto di percentuale in più, significa dare un segnale forte di disinteresse personale e di attaccamento alla causa comune. Sempre che, beninteso, questa esista. Giorgia Meloni è una donna che io stimo molto e perciò spero proprio che sappia fare con accortezza i passi giusti.
Il problema principale, comunque, è sempre quello di una classe dirigente adeguata. Qui la destra ha ancora molto da lavorare».
Vaccino, Novax, no greenpass: nel libro ironizza sulle difficoltà nell’uso del certificato verde, e sulla legge di Murphy.
Per cui non te lo chiedono mai, ma se te lo chiedono è la volta buona che ti si è rotto il telefonino o hai perso la copia cartacea. All’inizio io ho evocato la cosiddetta dittatura sanitaria. Ma ci sono nostri connazionali che lo pensano davvero, e tra loro non mancano perfino i vaccinati.
«I dubbi sono leciti e non è giusto criminalizzare chi non si sente sufficientemente tutelato dalla pratica del vaccino. È un fatto però che finora il vaccino è stato un’arma potente contro il diffondersi di un virus così pericoloso.
Quest’arma può avere riflessi negativi nei nostri organismi in futuro? Chi può dirlo. Io sono un fautore del primum vivere. Poi si vedrà. E perciò mi sono stravaccinato. Ho amici carissimi che non la pensano come me. Auguro loro ovviamente il meglio».
Secondo alcuni, il leader in grado di intercettare la maggioranza silenziosa degli italiani moderati sarebbe Mario Draghi.
«Draghi è un fuoriclasse. Non tanto e non solo perché supera di una spanna abbondante i migliori rappresentanti del ceto politico. Ma anche perché non ha una dietro di sé una “classe”, un partito, uno schieramento. Il che è un vantaggio e un limite. Non deve mediare con nessuno, la sua credibilità parla per lui. Ma al tempo stesso la mancanza di truppe potrebbe farsi sentire nel dover raccogliere voti sul campo. Non si deve confondere la popolarità con il consenso, per quanto al momento sia alto ».
Elena non si fa mancare niente: è tradita, tradisce, sperimenta un rapporto lesbico.
«Nei rapporti interpersonali, affettivi e/o sessuali, purché non si usi alcuna forma di coercizione, né fisica né psicologica, ognuno fa come gli pare. In generale, penso che in molte cose le donne siano superiori agli uomini. Per intuito, per applicazione, e anche per quel desiderio di affermare una giusta parità, che dà loro un’energia che il vecchio uomo non ha più.
“L’uomo considera il potere come un suo diritto, la donna come una conquista. Per questo le donne sono disposte a combattere, mentre gli uomini sono convinti di poter vivere di rendita. Credo sia poi superfluo aggiungere che per i maschi predatori violenti provo soltanto ribrezzo » .
È un caso che nel libro uno pseudoproduttore cinematografico se ne esca con una frase stentorea: «Basta con Ornella Muti, Laura Morante, Isabella Ferrari, Monica Bellucci, Sabrina Ferilli…»,
Non citando, che so, Valeria Marini e Pamela Prati che hanno lavorato con lei e che hanno pure girato qualche film?
«Bisognerebbe chiederlo allo pseudoproduttore. Ce ne sono tanti in giro. Comunque, le attrici che ho citato sono interpreti del cinema italiano per antonomasia. Le “mie” invece, pur con qualche esperienza cinematografica, sono soprattutto “primedonne”. E mi fa piacere che tali siano considerate » .
Le donne erediteranno la Terra: saranno loro a salvarla .
«Le donne nel senso di Greta Thunberg non credo. Le donne come metà più affidabile dell’umanità, è probabile. Comunque, da qualche milione di anni, il mondo si è sempre salvato da solo».
- da La Verità