Dopo numerose proteste da parte di diversi autori britannici, anche J. K. Rowling – la “mamma” di Harry Potter – si oppone alla proposta di Google di creare una enorme biblioteca online disponibile tramite il motore di ricerca. Il progetto, secondo una petizione firmata da una serie di scrittori del Regno tra cui Philip Pullman, “renderebbe il copyright essenzialmente inutile”.
Nella biblioteca di Google, come riporta l’Ansa, andranno a finire i titoli non più in commercio e quelli non coperti dal diritto d’autore (alcuni dei quali sono in realtà già disponibili) oltre a brevi estratti di quelli che sono protetti, che potranno poi essere essere interamente acquistati dall’utente tramite Google. In quest’ultimo caso, all’autore andrebbero 60 dollari per ogni titolo, più una percentuale sulle vendite.
A far arricciare il naso alla Rowling e agli altri non sono solo i termini dell’accordo ma anche il fatto che solo coloro che entro oggi faranno sapere di non accettare l’offerta saranno esclusi; tutti gli altri autori verranno automaticamente aggiunti all’elenco della biblioteca online. Le condizioni della proposta, sostengono gli scrittori britannici, violano il diritto d’autore e sono a esclusivo beneficio dell’azienda americana.
“Google non può permettersi di perdere il supporto di importanti autori – ha detto Caradoc King, agente di Philip Pullman – devono offrire qualcosa di meglio”. Di opinione diversa è Google che sostiene che molti scrittori hanno già sottoscritto l’offerta e si sono resi conto che porterà una nuova entrata.