Jonathan Coe: “Berlusconi? Surreale il doppio, come i film di Fellini”

Jonathan Coe

ROMA – “Berlusconi mi ha fatto cambiare punto di vista sul vostro cinema. In precedenza ritenevo Federico Fellini, uno dei miei registi preferiti, un surrealista, un creatore di fantasticherie grottesche. Ora mi accorgo che stava documentando la realtà italiana, doppiamente surreale rispetto a quella di ogni altro Paese”: lo ha detto, in un’intervista al Messaggero, lo scrittore britannico Jonathan Coe.

Interpellato sul presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi, Coe ha detto: “Ritengo che uno dei motivi all’origine della difficoltà degli inglesi nel capire Berlusconi risieda nel fatto che noi non riusciamo a comprendere come un politico tanto importante possa esercitare un controllo così esplicito e forte sui media. In ogni caso ora anche il Regno Unito sta conoscendo il suo scandalo relativo ai media: le pratiche illegali di News International di Rupert Murdoch sono venute alla luce e ogni giorno veniamo a sapere sempre di più sugli stretti legami tra i nostri politici – di destra e di sinistra – e il gruppo Murdoch. Ci siamo accorti che il rapporto tra la politica e i media è impuro anche in Gran Bretagna e che queste relazioni avevano elementi molto ‘inglesi’: nascevano al coperto, mentre all’esterno i protagonisti mostravano un volto inoffensivo e amichevole. Forse a Berlusconi occorrerebbe dar credito almeno per il fatto di non aver mai nascosto il suo desiderio di controllare totalmente i media”.

Per quanto riguarda la situazione politica in Gran Bretagna, e in particolare il partito laburista, Coe sostiene che “Non c’è stato alcun progetto davvero nuovo nel Regno Unito dopo la vittoria nel 1979 di Margaret Thatcher. Il partito laburista non ha in realtà avuto alcuna idea nuova negli anni Novanta ma ha beneficiato degli effetti di una abile strategia di marketing. Grazie a essa è riuscita a convincere me e milioni di altri elettori che era stata inventata una nuova filosofia politica. Che tutto ciò venga chiamato ‘New Labour’ o ‘Terza Via’ è irrilevante, resta il fatto che si trattava di una illusione, di un trucco, sebbene assai intelligente. L’attuale vertice del Labour non ha il carisma di Tony Blair, e comunque sembra concordare con i conservatori in pratica su tutto. Perciò penso che il Labour dovrà attendere a lungo prima di riconquistare il potere se i conservatori non faranno qualcosa di molto impopolare”.

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Maria Elena Perrero