BERLINO – A un anno di distanza dall’uscita tra le polemiche, l’edizione critica del Mein Kampf di Adolf Hitler è diventata un bestseller da 85.000 copie, giunto alla sua sesta edizione. Non era scontato, perché non si tratta di un libro per nostalgici del nazismo ma della corposa opera dell’Istituto di storia contemporanea di Monaco (Ifz), quasi 2.000 pagine corredate da 3500 note scritte da un pool di illustri storici che spiegano il contesto delle tesi contenute nel volume.
La prima tiratura era stata un po’ timida, appena 4.000 copie che i librai avevano deciso di vendere un po’ in sordina, evitando di piazzare il volume in bella vista sugli scaffali e preferendo la vendita per ordinazioni. E già lì era avvenuta la prima sorpresa: a prenotare il libro erano stati soprattutto studiosi, professori e biblioteche pubbliche. Ed è probabile che più che la curiosità per un libro a lungo proibito, a decretare il suo successo di gran lunga superiore alle aspettative sia stata proprio la scelta di realizzare un’edizione scientifica.
“I dati di vendita ci hanno travolto”, ha detto il direttore dell’Istituto bavarese Andreas Wirsching, ricordando come il gruppo di esperti da lui messo insieme per l’edizione critica sia stato ospite in tante presentazioni del Mein Kampf non solo in Germania ma anche in prestigiosi istituti in giro per il mondo, da Amsterdam a Mosca, da Zurigo a Toronto. “Non sono gli estremisti di destra” che acquistano questo poderoso volume, ha aggiunto per sgomberare i dubbi, “ma lettori appassionati di storia e politica e molti accademici”.
A settanta anni di distanza, ha concluso Wirsching, “la discussione sulla visione del mondo di Hitler e su come confrontarsi con la sua propaganda offre l’opportunità di guardare alle conseguenze del suo disastroso percorso, proprio in un periodo in cui le idee totalitarie e gli slogan di estrema destra stanno tornando a conquistare seguaci”. Già lo scorso aprile, il Mein Kampf commentato era balzato in testa alla classifica dei libri di saggistica dello Spiegel, il settimanale storico della sinistra progressista tedesca. Il libro era tornato in libreria all’inizio dello scorso anno, esattamente nel momento in cui erano trascorsi 70 anni dalla morte di Hitler. In quella data scadeva la titolarità dei diritti d’autore che gli Alleati avevano affidato dopo la Seconda guerra mondiale al Land della Baviera.