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Nessuno è profeta nella sua patria, Nemo profeta in patria: invito a emigrare, non di Salvini o Schlein ma di Gesù

Nessuno è profeta nella sua patria, Nemo profeta in patria. Si tratti di città o nazione, costituisce un invito a emigrare.

Gli italiani, che sono mammoni e casalinghi, sognano un posticino nel loro paese ma l’evidenza conferma il contrario.

Solo andando lontano dal tetto natio, se non sei nato da nobili lombi, puoi crescere e affermarti.

La massima citata sopra non è di Salvini o della Schlein ma di Gesù. Le riportano tutti e quattro i Vangeli, quelle riprodotte sotto sono di Marco, che è il Vangelo più antico.

Scrive la Treccani che sono “parole tratte dalla frase nemo propheta acceptus est in patria sua «nessun profeta è gradito in patria», riferita dai Vangeli (Luca 4, 24; cfr. anche Matteo 13, 57, Marco 6, 4, Giovanni 4, 44) come pronunciata da Gesù in Nazareth per stigmatizzare la fredda accoglienza dei suoi conterranei.

“Di solito è usata per significare che difficilmente si possono vedere riconosciuti i proprî meriti, o comunque i meriti di una persona, nel proprio paese (dove si è per lo più conosciuti come uomini comuni, e con le debolezze di questi), o per lamentare il fatto che spesso le invidie e l’incomprensione dei proprî conterranei costringono gli uomini di valore a cercare il successo lontano dal proprio paese” .

E questo è il testo di Marco.

“In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. 
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?».

“Ed era per loro motivo di scandalo. 
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando”.

Gesù parlava così, nel Vangelo, le parole più belle di Gesù. Prosegue la raccolta, selezionata dai Vangeli, delle parole direttamente attribuite a Gesù Cristo.

Gli articoli a cura di Sergio Carli sulla parole di Gesù sono a questi link.

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Marco Benedetto