Il libro del futuro protagonista della Fiera del libro di Roma. E se si immagina un testo online si sbaglia. Perché i romanzi del domani saranno ancora quelli di oggi.
Lo dicono i dati raccolti dall’Associazione Italiana Editori (AIE) presentati oggi al DigITal Café nel corso dell’incontro Leggere o guardare?, in occasione della Fiera nazionale della piccola e media editoria Più libri più liberi.
I dati presentati alla kermesse, che si chiuderà l’8 dicembre al Palazzo dei Congressi dell’EUR, indicano che, su un campione di 8.500 individui con più di 14 anni c’è ancora un 33,5% di italiani che risponde che con l’iPad non sa proprio cosa farci, anche se ne è fortemente incuriosito. Il 27,6% lo usa per leggere libri, il 26,5% per leggere giornali, ma il 33,2% lo usa per vedere film.
““Dati che stanno a indicare uno dei possibili futuri del libro – ha spiegato Giovanni Peresson, responsabile dell’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE) – in cui testi e immagini, condivisione di contenuti e ‘solitudine’ della lettura si confronteranno, forse si fonderanno assieme, sicuramente imporranno alle case editrici di continuare in quel percorso di innovazione verso nuovi prodotti e nuove ‘storie’ (o nuovi modi di raccontarle) che alcune di loro hanno iniziato a fare in quest’ultimo anno”.
I ‘technofan’, cioè gli iper-tecnologici sono più interessati della media ad acquistarlo, anche se poi, a conti fatti, il 37,3% di loro non sa cosa farne. E a usarlo per leggerci solo dei libri ci pensa appena il 16,2% di loro.
L’e-book o le applicazioni che sempre più di frequente si iniziano a scaricare dalla rete e dai negozi online saranno uno dei futuri del libro. Ma insieme a loro continueranno a convivere i più tradizionali vecchi, cari, libri di carta.
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