
David Quammen (frame youtube)
ROMA – David Quammen, lo scrittore che aveva previsto (quasi) tutto nel 2012 sulla pandemia, tornerà a scrivere di Covid e dintorni, chi meglio di lui in effetti?
Intanto, il 28 maggio, esce il suo ultimo libro “L’albero intricato” (Adelphi).
Come nell’ormai profetico “Spillover” si concentrava sul salto di specie nella trasmissione dei virus (dagli animali all’uomo), qui un altro salto attira la sua attenzione: il “trasferimento genico orizzontale”, ovvero pezzi di codice genetico che passano tra una cellula e l’altra, ma anche tra una specie e l’altra.
Una rivoluzione nella genetica e nel modo di pensare l’albero evolutivo, non più classicamente come la proliferazione da un tronco comune di rami che come negli alberi non s’incontrano mai.
Una scoperta che dobbiamo a Carl Woese, “il più importante biologo del ventesimo secolo di cui non avete mai sentito parlare”.
Con Quammen ha parlato lo scrittore Paolo Giordano sul Corriere della Sera.
“L’evoluzione per selezione naturale si basa sulle variazioni nella popolazione: all’interno di una popolazione un individuo ha dei caratteri genetici leggermente diversi da un altro e questo crea una competizione riproduttiva fra i due.
Il carattere più favorevole sopravvive nelle generazioni successive mentre quello più debole decade. Si pensava che le variazioni avvenissero esclusivamente per mutazione del codice genetico.
Il trasferimento orizzontale ha rotto questo paradigma: esiste un’altra sorgente di variazioni.
I geni vengono scambiati. Quelli di un rettile possono finire in un volatile.
Quelli di un batterio possono finire in un altro batterio. Oppure in un essere umano”.
Tornando al coronavirus, Quanmen non crede alle congetture complottistiche che vedono il virus creato nei laboratori di Wuhan, per il semplice motivo che tutti i virologi seri escludono possa essere stato ingegnerizzato.
Una previsione per il futuro (a proposito, aveva azzecato tutto, tranne per fortuna il numero di morti che stimava in 30/40 milioni).
“I batteri multiresistenti rischiano di diventare un problema grave molto in fretta.
Uno stafilococco può impiegare anni a sviluppare una resistenza alla meticillina, ma potrebbe passare in un istante quella resistenza allo streptococco.
E lo streptococco potrebbe viaggiare in aereo il giorno successivo, dentro un ospite, fino a Hong Kong e lì trasmettere la resistenza alla salmonella.
È tempo di capire che dobbiamo smettere di utilizzare gli antibiotici in modo indiscriminato, come negli allevamenti”. (fonte Corriere della Sera)
