Rai, addio (memorie di un ex consigliere), di Carlo Rognoni, Marco Tropea Editore, 19.90 euro.
Da mamma Rai alla tv fai da te, di Stefania Ercolani e Carlo Rognoni, Rai Eri, 18 euroDue libri, giusto per ricordare che nei tre anni e dieci mesi in cui è stato consigliere di amministrazione della Rai, Carlo Rognoni non ha perso troppo tempo.
“Da mamma Rai…” è la raccolta delle lezioni tenute all’Università La Sapienza di Roma insieme alla sua assistente Stefania Ercolani (oggi dirigente della Siae e super esperta della grande questione “diritti sportivi”, “diritti d’Autore”). E’ un dietro le quinte della tv di oggi: da che cosa è un palinsesto, al meticciato dei generi tv (l’infotainment, la docufiction e via elencando), al perché le leggi sulla tv non funzionano e deve continuamente intervenire la Corte costituzionale.
E poi un capitolo sulla tv del domani, la Iptv, la web tv, la tv mobile. Non dimentichiamo che dopo il sonno e il lavoro, guardare la tv – attraverso tutte le sue piattaforme tecnologiche, dal satellite al computer al digitale terrestre, all’analogico – è ancora oggi in assoluto l’attività che ogni giorno occupa più tempo. Leggere, studiare, raccontare questa storia vuol dire parlare di un pezzo della nostra vita. Se “Da mamma Rai alla tv fai da te” è una lettura ideale per conoscere la storia e i segreti della tv, “Rai addio, memorie di un ex consigliere” è un testo più intrigante e sfizioso. E’ un affresco in 101 quadri della Rai nel bene e nel male.
E’ un libro carico di coraggio e onestà intellettuale (Rognoni non nasconde affatto di essere finito nel Cda per volontà dei Ds) ma anche di tanta rabbia. E’ la rabbia di chi scopre sulla sua pelle giorno dopo giorno come la cattiva politica, un’idea malsana del potere partitocratico, stia facendo del gran male al servizio pubblico. E questo in un’epoca di grandissime trasformazioni tecnologiche. L’era del duopolio – racconta Rognoni – è finita. E la Rai non può più vivere di rendita ma deve essere nelle condizioni di competere sul mercato della multimedialità. Peccato che ai partiti questo aspetto interessi poco. Il rischio è che la Rai sia soffocata dai partiti stessi che pretendono di governarla.