ROMA – Il vero tormentone che ha caratterizzato il 2012 è legato alla profezia Maya. In base ad una particolare interpretazione dell’antico calendario utilizzato dalla civiltà Maya, alcuni commentatori sostengono che tra due giorni, il 21 dicembre 2012, si verificherà la fine del mondo.
Il tema suscita certamente l’interesse degli italiani (e non solo). La parola “Maya” è una delle più cercate e cliccate sui motori di ricerca, soprattutto nelle ultime settimane. Da una ricerca della rubrica “Voices from the blogs” del Corriere della Sera, dal 1 al 16 dicembre hanno analizzato oltre 70 mila tweet sull’argomento postati in Italia e quasi 130 mila pubblicati in tutto il mondo negli ultimi 3 giorni in lingua inglese.
La profezia dei Maya come è percepita dagli italiani? La maggioranza (il 70,6%) è convinta che il 21 dicembre il mondo non finirà. Il 16% si dichiara agnostico, ma attenzione al restante 10% che qualche cosa si aspetta mentre. Solo il 3,4% è convinto che la profezia Maya sia autentica.
Assieme fanno poco più di 1 italiano su 10 che la sera del 20 dicembre andrà a letto probabilmente preoccupato. Rispetto ad agosto, la percentuale è quasi triplicata (era il 4,5% allora), segno che con l’avvicinarsi della data fatidica, e con la crescente copertura mediatica dedicata al tema, qualcuno qualche domanda incomincia a porsela.
Se confrontati con gli americani gli italiani sono più scettici. Analizzando i tweet in lingua inglese, infatti, chi si attende qualche cosa arriva al 19%, e di questi il 6,6% è credente della profezia. Comunque lontani dal dato registrato in Cina, dove chi è convinto della fine del mondo, almeno sulla base di un sondaggio di maggio 2012, arriva al 20%.
Se il mondo dovesse finire, come avverrebbe? La maggioranza relativa punta il dito contro l’umanità (40,9%), sottolineando il rischio di guerre, incidenti nucleari, crisi economiche e carestie. Tra i possibili responsabili troviamo anche le immancabili catastrofi naturali (28,1%), dal meteorite al terremoto allo tsunami le possibile cause non mancano, e il binomio anticristo/cavalieri dell’apocalisse (21%). Solo pochi temono la minaccia aliena (5,1%).