ROMA – Per portare al profitto l’agenzia di stampa Agi, controllata dall’Eni, l’amministratore delegato Gianni Di Giovanni ha predisposto un piano industriale 2014-2017 che stima di arrivare a un ebit positivo tra quattro anni e punta sulla diversificazione dei ricavi, oltre che sul contenimento dei costi.
L’impresa è ardua, perché si parte da un risultato 2013 negativo per 2,5 milioni di euro, con un ebit negativo per oltre 1,9 milioni di euro, a causa anche della contrazione del mercato pubblicitario (-4% per l’Agi) e le vendite in calo dei notiziari ad altri media, aziende o alla pubblica amministrazione (-9%).
A quanto riferisce Italia Oggi,
“escluso il personale Agi, verranno razionalizzati il parco dei collaboratori e i costi delle sedi dell’agenzia stampa. Mentre per diversificare le fonti del fatturato (nel 2013 pari in tutto a quasi 35 milioni di euro), vengono lanciati i servizi di Club Italia, prodotto per le imprese italiane che vogliono andare all’estero e per quelle straniere che puntano al mercato tricolore”.
Gianni Di Giovanni ha detto a Italia Oggi che
“l’intenzione è trasformarsi da agenzia di sola informazione ad azienda di contenuti e comunicazione. C’è un mercato di imprese che non vogliono avere a disposizione solo notiziari ma pure approfondimenti. Noi possiamo farlo senza ledere la deontologia dei nostri giornalisti”.
Secondo il piano industriale, riferisce sempre Italia Oggi,
“entro il 2017 Club Italia dovrà coinvolgere almeno 25 aziende e dare ai conti un contributo di 400 mila euro a livello di ebitda. A livello internazionale, poi, l’agenzia stampa ha attivato 37 partnership e prevede di avviarne altre 16 entro quest’anno”.
Tra gli ultimi paesi raggiunti, ci sono Mozambico, Kazakistan e gli Emirati Arabi Uniti, con l’obiettivo, dichiarato da Gianni Di Giovanni, di
“differenziarsi sempre di più a livello mondo”.
Nei programmi c’è anche l’organizzazione di convegni in cui redattori dell’Agi facciano da moderatori, vendere report specifici sui paesi meglio conosciuti (quelli in cui Eni è presente), mettere a profitto la messa online dell’archivio storico dell’Agi.