Birmania, i primi 16 quotidiani privati in edicola

BANGKOK –  Dopo mezzo secolo di divieto, sono usciti oggi 1 aprile in Birmania i primi quattro quotidiani privati, resi possibili dall’entrata in vigore di una nuova disposizione che ha eliminato la messa al bando istituita nel 1964, nell’ennesima riforma introdotta dal governo civile. I nuovi giornali fanno parte delle 16 pubblicazioni autorizzate dal governo, rispetto alle 25 che avevano presentato la richiesta.

Per fine aprile è prevista anche la prima uscita del quotidiano della Lega nazionale per la democrazia di Aung San Suu Kyi. Dal giro di vite applicato dalla dittatura militare nel 1994, gli unici quotidiani ammessi erano quelli statali. Il New Light of Myanmar, la versione in inglese, era un concentrato di paludati resoconti di visite ufficiali, in puro stile orwelliano.

Dall’avvento del governo civile di Thein Sein nel 2011, grazie alle progressive e sorprendenti aperture come l’abolizione della censura preventiva, il settore della stampa aveva già visto un fiorire di pubblicazioni periodiche private. Gli ostacoli per la stampa privata tuttavia non mancano, a partire dalla difficoltà di distribuzione a causa della disastrata rete di infrastrutture nazionale: al momento i quotidiani escono solo nell’ex capitale Rangoon. Molti osservatori credono inoltre che l’esistenza di 16 quotidiani privati non sia economicamente sostenibile. A livello legislativo, mentre una nuova legge organica sulla stampa è ancora in preparazione, rimangono infine in vigore – almeno sulla carta – diverse norme restrittive concepite dal regime militare.

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Lorenzo Briotti