“Cavour ucciso dall’amante, non dalla malaria”, la teoria del giornalista Giorgio dell’Arti

TORINO – Non esiste nessun documento che lo provi, ma il giornalista Giorgio dell’Arti è convinto che a uccidere Cavour sia stata la sua compagna e non la malaria.

“Io non credo che Cavour sia morto di malaria. Sospetto che sia stato ucciso dalla sua donna, Bianca Ronzani. Lo avrebbe avvelenato su commissione, per soldi”, spiega in un’intervista a La Stampa.

Poi precisa: “Sia chiaro che non esiste alcun documento che dimostri quanto dico. Ma ci sono molti indizi che me lo fanno pensare: il rapido evolversi dell’agonia, la scomparsa stessa della Ronzani dopo il decesso. Non si sa che fine fece. Pare sia morta due anni dopo in miseria, a Parigi”.

La teoria di dell’Arti non si appoggia su prove reali, per adesso ci sono solo indizi. A chi avrebbe giovato la morte di Cavour? “Era pieno di nemici. La sua rapida fine avrebbe fatto gioco a Napoleone III. Aveva fatto altri progetti per l’Italia. Sognava di restaurare la dinastia di Murat sul trono di Napoli, per quello di Toscana aveva in mente il proprio cugino, Napoleone Giuseppe, detto Plon-Plon, genero di Vittorio Emanuele II”.

Ma che tipo era Cavour? Dell’Arti non ha problemi a definirlo un genio. Politicamente era nemico del disordine, odiava ogni forma di sovversione: per cui era “nemico” di mazziniani, repubblicani e rossi. Intellettualmente era un uomo superiore, uno stupido difficilmente poteva diventare suo amico. Caratterialmente era un ciclotimico, soggetto a esaltazioni e depressioni improvvise. Tentò il suicidio da giovane e ci riprovò più in là con gli anni. A livello sentimentale era un passionale: inviava lettere intense e biglietti osceni alla sua donna. Il suo vizio era il gioco.

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