
Esercizio provvisorio, cioè? Ma che domanda insolente! In risposta balbettio a stampe unificate FOTO ANSA
In questi giorni non c’è notiziario tv e quindi conduttore in studio che non usi e diffonda il concetto di Legge di Bilancio entro il 31 dicembre altrimenti esercizio provvisorio. E non c’è politico nelle mini comizi televisivi che non metta i guardia contro il rischio di esercizio provvisorio. E non c’è sui giornali di carta stampata cronaca politica che non contenga la formula “esercizio provvisorio”. Lo stesso premier Meloni un giorno sì e l’altro pure giura: “Non andremo i esercizio provvisorio”. E tutti take di agenzia di stampa che si diffondono e irradiano fino alla informazione copia e incolla e più non dimandar contengono e contemplano le due paroline in sequenza: esercizio provvisorio.
Ma di che, di cosa…De che??
Esercizio provvisorio…Provvisorio di certo vuol dire non definitivo, non stabile, per un po’. Ma esercizio? Sportivo/salutistico di esercizio non può essere. E neanche esercizio commerciale. E poi, messi insieme, esercizio provvisorio di che, di chi, di cosa? Intorno al significato concreto di esercizio provvisorio un mastodontico, onnicomprensivo, nazional popolare, pacifico e neanche tanto incuriosito De Che? Esercizio provvisorio de che?
Domanda presuntuosa, altera, snob
Vallo a domandare esercizio provvisorio di che, di chi, di cosa. La domanda risulta in primo luogo presuntuosa. Presuntuosa in quanto presume che chi ne parla e ne dice e ne notizia qualcosa dovrebbe sapere di ciò che dice, parla e notizia. Troppa presunzione. La domanda è poi anche altera, altezzosa e importuna: a che titolo la si pone? Con quale legittimità si pretende di sottoporre ad esame? Si vuole marginalizzare, escludere qualcuno che non sa la risposta? E poi la cultura ver non è mica un quiz…Infine è questione di professionalità specifiche: mica puoi chiedere ad un cronista politico o a un conduttore di Tg di essere così finemente specializzato in economia da sapere addirittura di esercizio provvisorio. A domanda presuntuosa, importuna, altezzosa e snob su cosa sia esercizio provvisorio a stampa, reti e social unificati la risposta è un balbettio elusivo.
Eppure ce la si può fare
Piano, piano…Dunque c’è un Bilancio, una Legge di Bilancio per il 2023. Se questa Legge non c’è ancora quando il 2023 è cominciato, cosa c’è allora? La Legge di Bilancio dell’anno precedente, il 2022. E qual è il pilastro portante di una Legge di Bilancio? La colonna delle spese da una parte, quella delle Entrare dall’altra. Si può stare senza una Legge di Bilancio, è possibile un vuoto? No, non si può. E quindi se non c’è la Legge di Bilancio 2023 si prende quella del 2022, colonne della spesa e delle entrate. Si prende la somma di entrambe, spese ed entrate 2022, e la si divide per 12, tanti quanti sono i mesi dell’anno. Fatta la divisione, ottenuta la cifra, governo e Pubblica Amministrazione sono tenuti a spendere a gennaio 2023 un dodicesimo della spesa totale 2022. Non un euro di più. Altrettanto per le entrate: u dodicesimo delle entrate 2022, non un euro di meno.
L’esercizio provvisorio del Bilancio dello Stato è questi obblighi e questi confini: se non hai una Legge di Bilancio hai un bilancio di fatto mensile (provvisorio) nelle dimensioni di un dodicesimo di quello dell’anno precedente. Una sorta di Amministrazione controllata nella quale non c’è spazio e posto per nuove spese e/o nuove entrate. Ecco, ce la si può fare a dire cosa è l’esercizio provvisorio di bilancio. Certo a farlo si rischia un sovraccarico di lavoro per il ceto politico, per i molteplici addetti all’informazione e anche per la pubblica opinione. Si chiede a tutti un sia pur piccolo e limitato esercizio provvisorio dalla ragion studiosa. Con tutta evidenza, una vessazione.
