ROMA – Il Fatto Quotidiano del 19 aprile torna ad aprire con “l’amato” Silvio Berlusconi: “Gli toccano le tv. Berlusconi minaccia Monti”. Tale è il disappunto dell’ex premier, a cui il tecnico Mario Monti ha negato le frequenze in regalo, da annullare il vertice previsto per il 19 aprile, mentre il Fatto gentilmente gli ricorda che dovrà occuparsi delle accuse della Procura di Bari, che lo indagano per aver spinto Tarantini alla falsa testimonianza.
Il quotidiano diretto da Antonio Padellaro parla poi dell’indagato ex tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito, che a sua volta indagava Roberto Maroni con l’aiuto di un detective ed un ex carabiniere. Mascali e Vecchi invece raccontano dei tecnici alla Camera che “bocciano la riforma-burla ABC sui fondi ai partiti”, mentre Lillo ricorda che i soldi pubblici ai giornali sono stati di 500 milioni di euro in tre anni.
L’editoriale di Marco Travaglio invece annuncia il “pericolo” in arrivo. In “Come rubavamo” narra le gesta della Democrazia cristiana, pronta a risorgere dalle ceneri dello scioglimento del 1994, che non sarebbe valido per errori nelle procedure indicate dallo statuto. Per descrivere la situazione Travaglio ricorre alla paleontologia, con gli “exdemocristiani che già litigano”, pronti a lanci di flebo e cateteri pur di far valere le proprie ragioni. Per il giornalista del Fatto gli “exneodemocristiani” si preparano ad un “revival”, per incamminarsi alla Terza Repubblica “su una carrozzella”, per poi citare il vecchio e saggio detto: “Chi non muore si risiede”.
