
ROMA – Franco Siddi, consigliere di amministrazione della Rai ed ex segretario del sindacato dei giornalisti Fnsi, risponde duramente alle dichiarazioni di Beppe Grillo che chiede una “giuria popolare per i media”. Per Siddi è necessario dire no ai “gendarmi speciali”, perché il rischio è di scadere nel totalitarismo.
Nel comunicato Siddi commenta la sparata di Grillo, leader del Movimento 5 stelle, sul suo blog in merito alle giurie di cittadini chiamate a giudicare stampa e televisione:
“La giuria popolare per i media? E’ una cosa molto delicata, anche al di là delle invenzioni di Grillo. Credo che possa portare a situazioni pericolose come, appunto, il tribunale del popolo. Detto questo, non ci credo”.
La provocazione proposta da Grillo sul blog è stata definita un “linciaggio mediatico di stampo qualunquista” dalla Federazione nazionale della stampa italiana:
“Va rispettato il lavoro di tutti: dei comici quando fanno i comici, come dei giornalisti. Molte proposte della rete sono bufale, nel web è facile creare delle ‘marmellate’. E Grillo lo sa, a volte anche il suo sito è dovuto intervenire. Il giornalista è sempre un punto di garanzia e ha obblighi deontologici ai quali deve rispondere. Per questo è bene che sia riconoscibile con nome e cognome. Il pubblico dei lettori è il giudice, non servono altre leggi o istituzioni particolari. Bisogna ricordarsi che con forme speciali di giudizio o gendarmi speciali si va verso il totalitarismo”.
Per quanto riguarda l’invito del presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella a porre un filtro alle notizie diffuse sul web per contrastare la disinformazione, Siddi riconosce che
“Pitruzzella pone un problema serio perché in rete c’è di tutto, ma l’unica soluzione è affermare il principio di responsabilità . E’ necessario un accordo internazionale per diffondere l’identità di chi sta dietro alle informazioni diffuse sul web, ma escludo anche in questo caso qualsiasi gendarme speciale”.
