ROMA – “Il guru è dimezzato.” Il guru è Gianroberto Casaleggio che, come scrive Vanity Fair, presto potrebbe non gestire più, attraverso la Casaleggio Associati, la comunicazione delle casi editrici gestite dal gruppo Mauri Spagnol (Longanesi, Garzanti, Guanda, Corbaccio e Chiarelettere) e “sopratutto dirà addio a Cadoinpiedi.it e ai suoi 150mila visitatori unici al giorno.”
“Casaleggio perde i pezzi” titola Dagospia riportando l’articolo di Francesco Oggiano per Vanity Fair. Cadoinpiedi.it (data di nascita 1 dicembre 2010) era stato sviluppato dalla Caseleggio Associati (“per conto di Chiarelettere”) a partire dal marzo 2011 sviluppando Voglioscendere.it di Marco Travaglio, Pino Corrias, e Peter Gomez. Chiarelettere, editore multimediale indipendente, azionista anche del Fatto Quotidiano, ha deciso di sviluppare “un’area web interna ha reso superfluo infatti l’affidamento della gestione online a una ditta terza.”
A pesare anche “la dottrina Casaleggio” sul sito Cadoinpiedi.it. Gianroberto e soci infatti tendono a controllare e a gestire tutti gli aspetti del sito (contenuti compresi), dottrina “difficile da applicare a una casa editrice (vedi Chiarelettere) un giornale (vedi la trattativa saltata con Il Fatto Quotidiano nel 2011) o un partito (vedi la rottura con l’Italia dei Valori del 2010).”
A deludere anche i risultati con “la gestione dei social network, ritenuta approssimativa” e i click, provenienti in gran parte solo grazie ai link “dal circuito Beppegrillo.it.”
Conti in rosso. “Ormai quasi esclusivamente focalizzata sulla gestione del Movimento 5 Stelle e reduce dal bilancio in rosso del 2011 per 56 mila euro, la società milanese rischia di rimanere nuovamente all’asciutto di utili e di clienti.”