Ipo, dopo il crollo di Facebook in Borsa paura per le altre società

NEW YORK – Visto l’esempio di Facebook, le altre società preferiscono essere prudenti con il debutto in Borsa.

L’Ipo, Initial public offering, si è rivelata fallimentare per il colosso dei social network fondato da Mark Zuckerberg e chi stava pensando di fare presto un’offerta pubblica di vendita e quindi collocare una parte del capitale in Borsa ci sta ripensando o almeno sembra voler aspettare qualche tempo.

“Stiamo aspettando che le condizioni di mercato siano adeguate per un’Ipo” ha detto Jessica Casano-Antonellis, portavoce di KayakSoftware . Stessa scelta per il social network russo VKontakte.

Come scrive il Sole 24 ore anche Graff Diamonds, produttore di gioielli di lusso, ha rimandato la prevista Ipo a Hong Kong citando «condizioni di mercato avverse». Anche Formula 1 ha posticipato l’approdo in Borsa. Per la società di private equity CVC Capital Partners «non c’è fretta» a lanciare l’Ipo da 2,5 miliardi di dollari a Singapore e la scoietà continuerà a esaminare l’appetito degli investitori prima di decidere. Dal 18 maggio maggio (il giorno dell’Ipo di Facebook) nessuna società si è quotata a Wall Street e solo Loyalty Alliance Enterprise ha segnalato l’intenzione di sbarcare in Borsa nel prossimo futuro.

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