Blitz quotidiano propone oggi come articolo del giorno l’analisi di Roberto Beccantini per La Stampa, il quale commenta la marcia indietro della Fifa sui giudici di porta, a bordo campo per vedere ciò che arbitro e guardialinee non riescono a scorgere, specie dopo il tanto discusso fallo di mano di Henry, decisivo per la qualificazione della Francia ai prossimi mondiali. Il tutto corredato dall’analisi sui sorteggi che si terranno venerdì 4 dicembre e che vedono proprio la Francia “declassata” dalla prima fascia.
Città del Capo, in tutti i sensi. E sia chiaro: il capo è lui, Joseph Blatter, 73 anni, dal 1998 presidente-tiranno della Fifa. In vista del sorteggio di domani, il primo Mondiale dell’Africa affidato al Sudafrica ruota attorno ai suoi umori e ai «signorsì» del Comitato esecutivo. Aver svelato (e pubblicamente bocciato) che l’Irlanda avrebbe gradito occupare la 33ª carrozza del convoglio, gli è valso l’imperituro disprezzo di Liam Brady e dell’Eire tutta. Disprezzo accentuato dalle scuse meccaniche e dalla ridicola apertura di un’inchiesta sulla doppia manata di Thierry Henry che portò al sacrilego gol di Gallas nello spareggio Francia-Irlanda di Parigi, 18 novembre scorso. Ci penserà la commissione disciplinare della Fifa, che ha una gran fifa di rendersi ostile a mezzo pianeta. «Il fair play non può essere tradito così platealmente», ha chiosato Blatter. Da che pulpito, colonnello, da che pulpito. Nessun intento vendicativo, per carità , ma non squalificare Henry almeno per due o tre partite vere (dunque, «mondiali») sarebbe uno scandalo. L’ennesimo. […]
