
ROMA – E’ morto Piero Benetazzo, storico corrispondente dell’Ansa da Vienna, Praga e Bonn, grande inviato speciale e tra i fondatori de La Repubblica. Benetazzo è morto ieri a Roma all’età di 79 anni per un cancro al cervello, contro il quale ha lottato negli ultimi 13 mesi. Dalla crisi degli ostaggi americani a Teheran agli scioperi di Solidarnosc a Danzica, dai conflitti nei Balcani alla caduta del Muro di Berlino, dal Vietnam alla guerra Iran-Iraq, fino all’Angola, alla Somalia e al Cile di Pinochet.
L’Ansa lo descrive così:
Benetazzo è stato un testimone attento e rigoroso dei maggiori avvenimenti mondiali degli ultimi decenni. Amava narrare i fatti con precisione ma anche spiegarli. La sua figura massiccia e imponente non incuteva timore, e Benetazzo, coi suoi inconfondibili baffoni, era gentile, simpatico, amabile con i colleghi. A Praga per l’Ansa fu tra i pochi a riferire minuto per minuto le prime drammatiche ore dell’invasione sovietica nella notte fra il 20 e il 21 agosto 1968. Dopo aver lasciato La Repubblica nel 1996, si dedicò all’attività di commentatore radiofonico. Piero Benetazzo – che era nato a Tortona – vinse anche diversi importanti premi giornalistici, fra gli altri il Max David e – primo italiano – il Nieman Fellowship di Harvard.
