Rcs nella lista grigia della Consob. Oggi si vota l’aumento di capitale

Rcs nella lista grigia della Consob. Oggi si vota l’aumento di capitale

MILANO – Rcs Mediagroup è finita nella lista grigia della Consob. Appena un gradino sotto quella nera che raggruppa tutte le società tenute a dare aggiornamento mensile della loro situazione finanziaria e debitoria. Lo scrive il quotidiano la Stampa che ne dà notizia proprio nel giorno cruciale per il gruppo editoriale che si riunirà per deliberare sull‘aumento di capitale da 400 milioni.

Da “sorvergliata speciale” Rcs è finita nel mirino dell’Authority di mercato per i dubbi sulla continuità aziendale. Perciò ogni tre mesi – in occasione della rendicontazione ordinaria – secondo la richiesta spedita una paio di giorni fa da Consob alla società – dovrà specificare lo stato di sviluppo del piano industriale e di ristrutturazione finanziaria, la situazione debitoria di breve e medio periodo.

Intanto ufficialmente è andata a posto solo la prima delle tessere ancora mancanti nel puzzle, con l’annuncio che Italmobiliare voterà a favore dell’aumento di capitale. Ma sembra che nella partita si registri una svolta più ampia e l’attesa è che possa arrivare il via libera dai soci alla ricapitalizzazione per portare il gruppo del Corriere della Sera fuori dalle secche. Servirà in particolare il voto favorevole dei due terzi dei presenti, e l’obiettivo sembrerebbe essere alla portata.

Il Cda Rcs ha recepito i nuovi termini migliorativi del rifinanziamento del debito bancario in scadenza. Confermate le attese della vigilia: l’importo della ricapitalizzazione che andrà subito a rimborso del debito bancario scende da 225 a 150 milioni, il costo medio del debito scende a 470 punti base sull’euribor, il nuovo credito bancario sale da 575 a 600 milioni, e scende infine da 400 a 380 milioni l’importo minimo di ricapitalizzazione cui e’ vincolato il rifinanziamento, fermo restando l’importo dell’aumento a 400 milioni massimi per le azioni ordinarie e per 100 milioni per le risparmio, proposto domani in assemblea.

La svolta arriva dopo il pressing di Diego Della Valle (8,69%) e vinta la battaglia ci si attende che Mr. Tod’s deponga le armi, quanto meno rispetto all’ipotesi di azioni legali. Ma all’apertura dell’assemblea, giovedì, non era presente.

Lo stesso Cda Rcs, del resto, ha sottolineato che ”sono stati valorizzati anche il contributo, il supporto e l’attenzione che tutti i principali azionisti hanno costantemente dato alla società”, auspicando quindi ”che si consolidi un rapporto di coesione tra tutti i principali azionisti”. E ancora, ”il consiglio, per quanto di propria competenza, intende favorire il piu’ ampio dialogo costruttivo tra tutti i principali azionisti”.

Più fonti concordanti vicine ai grandi soci affermano che Giuseppe Rotelli (16,5%) voterà sì (per delega). Fonti vicine alla famiglia dell’imprenditore ribadiscono comunque che ”non ha ancora deciso”. Quanto ai Benetton (4,7%), all’ultima assemblea non hanno partecipato e si può ipotizzare che anche questa volta non ci siano. Interpellata al riguardo, Edizione Holding non commenta.

”In assemblea ci saremo certamente. Io non vado personalmente, ma la nostra disposizione è di votare sì perché ritengo che la società ha bisogno dell’aumento di capitale”, ha detto oggi il presidente di Italmobiliare, Giampiero Pesenti. La holding deciderà quindi in un Cda attorno alla metà di giugno se aderire all’operazione, che comporterebbe.

”E’ una cifra abbastanza significativa di questi tempi”, ha detto. Ha poi negato di aver lasciato la presidenza del patto per disaccordi tra i soci: ”Credo che per la posizione del presidente del patto di sindacato, che non è operativo deve comunque dare delle idee, ci vuole un impegno notevole e non mi sono sentito di darlo”. Edison, ha intanto ufficializzato l’A.d Bruno Lescoeur, ”continuerà a sostenere la società. Siamo felici di fare la nostra parte” nell’aumento.

Sin dai primi segnali di svolta, intanto, si sono avviati degli incontri laterali tra i soci per affrontare la ‘fase due’ post-aumento e confrontarsi sul futuro assetto di governance e azionariato di Rcs. In particolare Alberto Nagel di Mediobanca ma anche Intesa Sanpaolo starebbero cercando di portare a un tavolo comune tutti i soci, anche quelli più contrariati nelle scorse settimane, per lavorare insieme su tale ‘fase due’ accogliendo proposte e idee.

Published by
Daniela Lauria