
MOSCA – Blog russi nel mirino della censura di Putin: la Duma, il ramo basso del parlamento russo, ha approvato in terza ed ultima lettura una legge che equipara ai mass media i blog che hanno dai 3.000 lettori giornalieri in su, sottoponendoli così agli stessi obblighi vigenti per le testate giornalistiche: i blogger non potranno più pubblicare da anonimi, dovranno verificare l’attendibilità delle informazioni diffuse, non potranno violare la privacy altrui né pubblicare offese o contenuti di carattere “estremista”. Pena multe salate.
L’ applicazione della norma non si limiterebbe solo alle piattaforme di blogging, fra le quali la più popolare in Russia è LiveJournal, ma riguarderebbe anche le pagine Facebook con più di 3.000 visitatori e gli account Twitter con più di 3.000 follower, sebbene il testo della legge rimanga piuttosto vago su questo punto.
Spiega Anna Lesnevskaya su Lettera43:
“I blog con più di 3 mila lettori verranno identificati dal Servizio federale per il controllo nell’ambito delle comunicazioni (Roskomnadzor), dopodiché i blogger riceveranno una notifica dell’inserimento della pagina nell’apposito registro.
Dovranno inoltre svelare le proprie generalità: quindi addio all’anonimato in Rete. Tutti coloro che finiscono sul registro sono chiamati a rispettare le seguenti regole, pena multe salate: verificare la veridicità delle informazioni pubblicate, rispettare la normativa sulla privacy e quella relativa alla campagna elettorale, non diffondere materiali ‘estremisti’ e indicare un limite di età per i contenuti postati”.
Difficile capire in base a quali criteri le autorità competenti arriveranno a calcolare il limite dei 3.000 utenti, considerando il fatto che per i social network come Facebook e Twitter amici, fan e follower dovrebbero a questo punto essere considerati come lettori fissi.
La legge approvata dalla Duma obbliga i blogger “over 3.000” a verificare l’attendibilità delle informazioni diffuse, a non violare la privacy dei cittadini e a non pubblicare contenuti di carattere estremista. Il concetto di “estremista” è un po’ vago: si rischia di bollare come “estremista” tutto quello che è anti-governativo.
Le pene per i trasgressori prevedono multe che vanno dai 30 mila rubli (600 euro), in caso di privati, fino ai 300 mila (6000 euro) se si tratta di persone giuridiche. Per i recidivi la multa sale rispettivamente a 50 mila rubli e a 500 mila rubli (o sospensione dell’attività sino a 30 giorni).
Le nuove misure rientrano in un pacchetto anti terrorismo messo a punto dopo il duplice attentato di Volgograd alla fine dello scorso dicembre. La proposta di legge deve proseguire ora il suo iter parlamentare nel Consiglio federale della Russia, che potrebbe approvarla o bocciarla.
Tra i suoi autori e fautori c’è anche il deputato ed ex membro del Kgb Andrei Lugovoj, sospettato dalla procura della Gran Bretagna dell’omicidio di Aleksandr Litvinenko, balzato alle cronache per un’altra legge che censura Internet e che porta proprio il suo nome.