ROMA – Alessandro Sallusti attacca la Corte di Cassazione e tira in ballo anche suo figlio: “Non si può giocare con la vita delle persone, il presidente della Cassazione dovrà risponderne anche a mio figlio. Non si può dare del delinquente ad un giornalista che non ha mai subito altre condanne”, ha detto all’agenzia Ansa.
”Non si dà del delinquente ad un giornalista che non ha mai avuto condanna penale. Non c’è nessuna reiterazione del reato, c’è solo un articolo, neanche scritto da me, che a ben guardare non è neanche diffamatorio perché non si cita nessuno e si parla per assurdo”.
Sallusti aveva 30 giorni di tempo per chiedere l’applicazione di una misura alternativa ai 14 mesi di carcere a cui è stato condannato per diffamazione e omesso controllo, ma ha deciso di rinunciare ai servizi sociali. Così “se la procura non è vigliacca deve avere il coraggio di venirmi ad arrestare e può farlo anche subito”.
Sallusti ha anche commentato il via libera in Commissione Giustizia del Senato al disegno di legge sulla diffamazione: ”Sono contento che il disegno di legge vada avanti. Non può che essere un passo positivo, perché bisogna superare il Codice Rocco. Non sono però così ottimista che si arrivi al via libera nei tempi utili per la mia causa, ma questa è la cosa meno importante”.
Il giornalista se l’è presa con le motivazioni della sentenza. La Cassazione aveva giustificato la condanna al carcere con una “spiccata capacità a delinquere” di Sallusti, “dimostrata” da tanti precedenti e dalla ”gravità” della ”campagna intimidatoria” e ”diffamatoria” condotta nei confronti del giudice Giuseppe Cocilovo quando nel 2007 dirigeva ‘Libero’.
