ROMA – La nuova moda dei vip “social” italiani è quella di insultare i propri fan dalle pagine Twitter e Facebook. Di questa tendenza ha parlato Selvaggia Lucarelli in un articolo pubblicato su Libero.
Secondo la Lucarelli, assidua frequentatrice di Twitter, il social nertwork dei cinguettii può essere considerato una “moderna livella” (concetto che rimanda a Totò), perché metterebbe personaggi famosi di fronte a persone meno note.
Ad esempio, scrive, “io, impiegato del catasto della periferia di Barletta posso dire a te, Elisabetta Canalis, che vuoi fare l’americana ma ti sono rimasti nuraghe e pane carasau nello sguardo. Posso dire a Del Piero che oggi è stato una schiappa e che impallinerei lui e l’uccellino. Posso dire al direttore del quotidiano che col suo giornale c’accendo la carbonella del barbecue. Alla Chiabotto che la sua voce è più fastidiosa del fischietto richiama-tordi e a Mario Balotelli che meriterebbe di rimanere chiuso un mese nello sgabuzzino con Delio Rossi”.
La Lucarelli ha poi fatto degli esempi illustri di vip “vittime ribelli” degli insulti su Twitter: Ivan Zazzaroni, durante il suo programma a Radio Deejay, ieri mattina ha letto un messaggio ricevuto da un ascoltatore che lo rimproverava di occuparsi poco di un calciatore e l’ha liquidato con uno sportivo «Max, vaffanculo». Fabio Volo, poche mattine fa, ha fatto un’ora di trasmissione imprecando contro gli ascoltatori che gli scrivono messaggi demagogici e offensivi rispondendo a suon di «Non dovete rompermi le palle!». Salvo Sottile, celebre in rete per essere permaloso quanto un orso bruno digiuno da sei settimane, l’altro giorno ha dato ingiustamente del “poveraccio” al giornalista Andrea Spadoni perché aveva scritto che somiglia a Star Trek. Lucio Presta ieri ha twittato un aulico «coglione» a un collaboratore di tv blog.