Formula 1, GP Messico: ancora duello Verstappen-Hamilton (domenica 7 novembre, ore 20) e occhio alla Ferrari
Formula 1, GP Messico. Continua il duello Verstappen-Hamilton (domenica 7 novembre, ore 20). Il giovane tulipano o il Re Nero? Red Bull o Mercedes?
A cinque Gran Premi dalla conclusione del Mondiale tutto è ancora da decidere. Una sola manciata di punti divide i mattatori.
E una spavalderia prossima alla sfrontatezza. In più una scuderia che lo esalta. E che non fa mistero di voler centrare addirittura una doppietta all’Hermanos Rodriguez, un glorioso autodromo disegnato alla periferia Città del Messico.
Qui Schumacher centrò il primo podio della sua carriera. E hanno trionfato miti come Jim Clark e Graham Hill su Lotus, Senna con la McLaren. Sempre qui la Mercedes ha vinto tre volte negli ultimi cinque GP (Rosberg nel 2015, Hamilton l’anno dopo e nel 2019). La Red Bull vanta due successi consecutivi, entrambi con Max Verstappen (2017, 2018).
Il Re Nero però non ci sta. Non vuole abdicare. Ma sarà dura. Max e Lewis hanno vinto quest’anno 13 dei 17 GP sin qui disputati. L’incertezza regna sovrana.
E la Ferrari? Nelle ultime tre edizioni del GP Messico (l’anno scorso non si è proprio disputato) la Rossa è sempre arrivata sul podio. Con Leclerc nel 2019 e Vettel nel 2017.
Ora si attende l’acuto dell 2021. Ci può stare. Perché l’altitudine, con la rarefazione dell’aria che limita il potenziale dei motori, riavvicina la power unit di Maranello a quelle di Honda e Mercedes.
Inoltre è il caso di ricordare il disegno della pista che con le sue curve molto “lunghe“ ammicca a vetture come la SF21. Che ha tra i suoi punti di forza quello di saper “ruotare“ bene.
Oltretutto la Ferrari vive un buon momento. Ad Austin, in Texas – dove Verstappen ed Hamilton hanno dato spettacolo – Leclerc (quarto) è stato impeccabile avvicinando il podio costruttori. Certo nessuno si fa illusioni, la lotta è ora solo con la McLaren.
Ma in Messico proprio Leclerc, due anni fa, ha firmato una delle sue nove pole. Ma erano altri tempi e la FIA non aveva ancora azzoppato il Cavallino. “No, voliamo basso,ci mancherebbe “ dice Carletto. Ma sotto sotto medita il colpaccio.
Brasile ( 14 novembre ),Qatar ( 21 novembre ), Arabia Saudita ( 5 dicembre ), Abu Dhabi ( 12 dicembre ).