MotoGP, Italia a due punte, tenaglia per Yamaha: Ducati e Aprilia, debutta Vinales (nella foto) il 12 settembre ad Aragon
MotoGP, ora l’Italia gioca a due punte: Ducati e Aprilia. I lupi rossi di Borgo Panigale e i ragazzi di Noale. Yamaha è avvisata. La “tenaglia azzurra “ ha ora una freccia in più. È lo spagnolo Maverick Vinales, 26 anni, talento cristallino, ex Yamaha (fino al mese scorso), passato all’Aprilia nuova era dove può ritrovare se stesso.
La manovra di accerchiamento, a tenaglia appunto, può essere efficace. Sono le nuove chele del granchio italiano. Una nuova possibilità per arginare lo strapotere Yamaha condotta da un gigantesco Fabio Quartararo che a Silverstone, domenica 29 agosto, ha messo il quinto sigillo di una stagione super. Ha fatto il vuoto allungando su Mir, ora staccato di 65 punti.
Alla Ducati servono per ribaltare (eventualmente) la classifica col trio Zarco, Bagnaia, Miller e per verificare le reali potenzialità dei lupi rossi. Alla Aprilia servono per affilare il feeling col nuovo arrivato e misurare sul campo di quanto sia possibile alzare l’asticella delle proprie ambizioni.
In sette stagioni in classe regina (Aprilia è tornata alla MotoGP nel 2015) ha raccolto un solo podio, giusto a Silverstone con Aleix Espargaro. Podio storico e benaugurante. Una pietra preziosa in quanto rara. Basti pensare che Aprilia, tra 500 e MotoGP, è salita in totale sul podio appena 5 volte, sempre al terzo posto. Per una scuderia che nella sua storia ha conquistato 54 Mondiali (il primo nel 1992 nel trial), francamente poco. Di qui l’idea di una grande scossa. E questa scossa si chiama Vinales.
È ufficiale: lo spagnolo debutterà con l’Aprilia domenica 12 settembre ad Aragon, su un circuito caro a Marc Marquez (record di vittorie, 6). Un evento sportivo molto atteso. Sontuoso il palcoscenico: è La “Ciudad del Motor de Aragon”, un tracciato di 5.344 metri con 18 curve progettato dal tedesco Herman Tike, il re dei progettisti, ex pilota, ingegnere. Ha firmato progetti ( poi realizzati ) in tutto il mondo, Cina e Russia compresi.
Splendido il circuito di Shanghai. Arditi quelli del Bahrain, della Malaysia, della Turchia, di Baku. Il 3 ottobre vedremo quello di Austin (Texas), uno degli ultimi progettati, 20 curve in 5.513 metri di tracciato.
Dice la nuova stella delll’Aprilia, un soddisfatto Vinales:” Sì, mi sono trovato subito bene già dai primi test di Misano. La moto di Noale mi ha dato subito fiducia. E per il 2022 non mi pongo limiti“.